La stagione della pallacanestro femminile di A1 ed A2 sta per finire ed un attimo prima che finisca abbiamo intervistato il Presidente della Lega Basket Femminile, Massimo Protani per fare il classico bilancio. Che è positivo senza dubbio perché il movimento è cresciuto in tanti aspetti.
“Io direi più che positivo – esordisce Massimo Protani – perchè dal punto di vista tecnico, commerciale, della visibilità della gestione del movimento tutto è andato meglio dello scorso anno. La ferita della perdita di Napoli a me sanguina ancora da uomo di sport oltre che da Presidente della Lega ma per fortuna le giocatrici hanno trovato una sistemazione, il comparto della A1 ha assorbito il colpo ed ha proseguito molto bene. I Playoff sono stati un successo così come la serie A2 per ora ha visto salire due piazze importanti come Palermo che torna dopo 29 anni e Costa Masnaga che in qualche modo traccia la strada da seguire visto che ha raccolto i frutti del suo settore giovanile“.
E’ un movimento che comincia a muovere cifre importanti Presidente?
“Sono cifre di tutto rispetto. Ovviamente in serie A1 l’ingaggio delle straniere incide in maniera più rilevante. Alcune squadre hanno dimostrato che si può far bene lavorando sulle proprie giocatrici giovani. Penso a Vigarano che ha schierato 3 ragazze del 2002, a Battipaglia che ha messo a referto 7 Under 20, ad Empoli che quando è salita in A1 lo ha fatto con gran parte del vivaio e tante altre. Insomma puntare sulle giocatrici italiane è un buon “affare” e lo dimostrano o risultati della Nazionale che si è qualificata agli Europei con Marco Crespi ed al successo della squadra del 3×3“.
Parliamo della A2: la composizione dei gironi Nord-Sud mi lascia qualche dubbio rispetto alla diversa lunghezza delle trasferte, anche se andare da Moncalieri ad Udine è certamente un viaggio impegnativo. Ma a Sud ci sono impegni molto lunghi e ce ne sono di più. Non si potrebbero comporre in modo diverso?
“No. Prima di tutto c’è da tener presente la conformazione fisica del nostro paese stretto e lungo. Poi nelle norme Fip c’è una linea precisa che stabilisce il confine tra Nord e Sud e noi ci atteniamo a quella. Questa linea passa orizzontalmente tra Lodi e Piacenza ma più vicino a Piacenza e quindi questo è il nostro margine di manovra“.
Tra A1 ed A2 ci sono città importanti: Milano, Palermo, Venezia, Torino, Bologna Cagliari. La Lega sta facedo qualcosa per cercare di recuperarne altre come Firenze, Bari, Genova, Reggio Calabria per esempio?
“Certo che vorremmo fare e che facciamo qualcosa. Ma bisogna che prima di tutto in queste piazze ci siano persone innamorate del nostro sport e disponibili ad investire risorse e lavorare come si deve. La Fip ha aperto cinque centri minibasket in Calabria, noi faremo un grande evento in Calabria solo per fare un esempio. Ribadisco però un concetto per me importantissimo: oggi con tutto quello che abbiamo a disposizione fra tecnologia, comunicazione, disponibilità della Federazione e della nostra Lega bisogna lavorare seriamente. Bisogna aver voglia di lavorare, di impegnarsi. Anche una società amatoriale va gestita come un’azienda. E’ necessario lavorare di più. Tutti.”
Eduardo Lubrano