Roma, 24 settembre 2019 – Neppure ci sarà bisogno di aspettare il derby emiliano-marchigiano di stasera, tra la Vuelle di Pesaro e la Fortitudo Bologna, gara che darà inizio al campionato di Legabasket LBA, per vedere che spettatori e appassionati di basket in Italia sono aumentati ed aumentano ancora ed ancora. Il trend è inarrestabile verso l’alto e le ultime gare ufficiali, in particolar modo di questo week end di Supercoppa a Bari, dicono addirittura +14% rispetto alla scorsa edizione 2018 a Brescia. Non è poco, non è banale.
Ora però qualche riflessione si impone: a Bari hanno forse più fame di basket che nella antica Brixium? Si, ci può stare, d’accordo, la piazza è nuova e li vicino c’è Brindisi, seconda basket city d’italia dopo Bologna e Roseto degli Abruzzi. Migliaia di tifosi brindisini sono accorsi al Palaflorio di Bari per sostenere i propri beniamini guidati da Adrian Banks o forse per fischiare il tradimento di Jeremy Chapell, ex di peso passato alla Reyer Venezia.
Ma c’è dell’altro dietro a questi numeri in crescita: forse che l’impiego della tecnologia 5G abbia dato un boost ai contatti in rete ed alle nuove modalità di interconnessione in rete? Anche, anche questo aiuta, eccome!
Allora che altro? La scia della Nazionale post Mondiali di basket in Cina? I nuovi arrivi pesanti nel nostro campionato sempre abbastanza low profile fino ad oggi come “El Chacho” Rodriguez a Milano? O come la coppia serba Stefan Markovic e Milos Teodosic a Bologna sponda V nere? In fondo, anche questi arrivi trascinano la gente e fanno rumore nell’ambiente della palla a spicchi riempiendo i palazzetti.
Tutto giusto e tutto vero, ma la nota che qualcuno si ostina a non voler o saper apprezzare è che il basket tira in se e per tutte queste note sopra descritte!
Tira intere generazioni, i senior nostalgici cosi come i giovini nerd divoratori di NBA incollati ai loro devices. La passione, la malattia, la fede per questa “religione a spicchi” è trasversale ed è intergenerazionale e solo chi saprà investirci sopra con coraggio ne trarrà benefici, sotto forma di ritorni – anche economici – perché no, anzi sì!
Questa nostra riflessione precampionato in merito agli evidenti numeri in crescendo da diversi anni nelle diverse manifestazioni italiche fanno seguito alle note già più volte scritte su queste pagine, postate sul nostro sito con frequenza e regalate all’indirizzo di chi è preposto allo sviluppo del secondo sport più seguito dopo il calcio (non più cosi distante).
Di sferzate, numeri e trend alla mano, ne abbiam date eccome; di risposte, tuttavia, ne abbiam ricevute poche, ma attenzione non siamo Noi a volerle quanto semmai i tifosi e appassionati a chiederle: quanto dobbiamo aspettare ancora per un prodotto da spettacolarizzare ai massimi livelli?
Qualche sera fa sentivamo la prima linea federale al Media Day della Virtus Roma NON rispondere compiutamente alle domande di qualche “ingenuo” appassionato che chiedeva:
“..Ma come mai non troviamo campetti di basket sparsi qua e la nelle città? Eppure i giovani che vorrebbero praticare il basket e che verrebbero (al campetto) ce ne sono, sempre piu!”.
Ecco, appunto…Siamo ancora in attesa di risposte. Da Anni.
Nei 2 giorni di basket al Palaflorio di Bari, piazza secondaria così si suol dire, si sono registrati 8.370 spettatori cosi suddivisi:
· 4.150 tifosi per la giornata di semifinale sabato 21 settembre
· 4.220 tifosi per la giornata delle finali, domenica 22 settembre.
Qualcuno ne prenda atto, please!
Gabriele Marini