Cermenate (CO), 5 ottobre 2019 – Un debutto in stagione molto, molto atteso per l’Acqua S.Bernardo Pallacanestro Cantù che, alle ore 17:30 di domani, domenica 6 ottobre, ospiterà al “PalaDesio” la Grissin Bon Reggio Emilia per la 3^ giornata del campionato LBA. Dopo la bella vittoria di Brindisi subito la sosta, forse questo potrà essere un problema per i canturini anche mentre Reggio Emilia non si è mai fermata: due gare, due sconfitte prima a Brescia e dopo in casa vs Trento.
Comunque Reggio Emilia è all’anno “zero” dopo i fasti del passato. Alla guida di un gruppo quasi tutto nuovo figura uno degli attuali migliori allenatori italiani, coach Maurizio Buscaglia, chiamato a iniziare un nuovo ciclo sia a livello personale dopo 13 anni entusiasmanti a Trento sia, soprattutto, per la società biancorossa, bramosa di raggiungere i piani alti della classifica dopo un mercato estivo di prima fascia. E però, ad un precampionato molto positivo, con 7 vittorie su 8 partite, ha fatto seguito un inizio di campionato prima segnalato. All’esordio, a Brescia, sconfitta esterna per 90-82, nonostante una gran prova individuale dell’ex canturino Darius Johnson-Odom, a referto con 22 punti e 4 assist. A seguire, il recente KO casalingo proprio con l’ex squadra di Buscaglia, l’Aquila Basket Trento, vittoriosa 84-76 al “PalaBigi” di via Guasco. Composta da cinque giocatori U25 (di cui due da poco maggiorenni), da due veterani come Luca Infante e Giuseppe Poeta e da due leader tecnici come Gal Mekel ed il già citato Johnson-Odom, la Reggiana è il classico mix di gioventù ed esperienza.
Ecco le parole di coach Buscaglia a presentare il match:
“Vogliamo portare a casa la prima vittoria stagionale, abbiamo la consapevolezza di quello che ci ha portato questo inizio di stagione, sia in senso positivo che in termini di miglioramenti da fare. Ci stiamo allenando bene, stiamo comprendendo pian piano come ottenere quella consistenza nell’arco dei quaranta minuti di gioco che ci è mancata sia contro Brescia che contro Trento, seppur in maniera diversa. Indubbiamente contro la Dolomiti Energia abbiamo fatto vedere cose migliori rispetto all’esordio, ma dobbiamo lavorare in maniera più attenta nel capire i momenti della partita. Lo spirito comunque è ottimo ed abbiamo il desiderio di sbloccare quota zero in classifica. Cosa dire di Cantù? Sono una squadra interessante, frizzante e ben allenata. Mi fa molto piacere rivedere Cesare Pancotto in Serie A. Hanno atleti e saltatori, sono giovani e giocano con lo spirito e la mente sgombra di chi non ha paura di sbagliare. Inoltre, saranno al loro esordio casalingo e quindi per loro sarà sicuramente una partita importante”.
Dall’altro lato del campo invece, ci sarà la voglia di vincere al debutto in casa e, a giudicare dalle parole di coach Cesare Pancotto, non sembrerebbe affatto intimorita Cantù, anzi:
«Per la prima partita in casa mi soffermerei sul discorso della mentalità, requisito che vale sempre ma che oggi, a poche ore dal debutto casalingo, vale molto di più. Il nostro deve essere un impatto importante, l’obiettivo è solo uno: giocare meglio dei nostri avversari ma non giocare per dimostrare qualcosa. Essendo solo all’inizio dobbiamo cercare miglioramento, certezze, continuità e crescita nel corso di ogni quarto. Ogni partita offre nuove opportunità e motivazioni differenti, anche dopo una sola partita giocata come nel nostro caso. Credo che l’opportunità sia l’elemento che poi scatena motivazioni superiori, desideri e sogni, i quali sono aspetti importanti quanto l’attacco e la difesa. A proposito di quest’ultima, la difesa è ciò che vorremmo ci contraddistingua, il nostro marchio di fabbrica. Non è sufficiente difendere: ci vuole intensità, aggressività e fisicità, perché è la Serie A che lo determina. Per quello che riguarda la partita, al di là di tanti aspetti che stiamo cercando di migliorare, l’obiettivo deve essere quello di abbassare le buone percentuali di Reggio Emilia. In attacco, invece, dobbiamo sviluppare meglio il timing e lo spacing perché sono elementi che ti permettono di attaccare su tutti e due lati del campo. Inoltre, dovremo trovare l’equilibrio e la qualità nelle nostre percentuali nei tiri da due e da tre».
«Il turno di riposo, banalmente, ci ha permesso di far lavorare di più un giocatore come Wes Clark che, in estate, non è riuscito a svolgere una adeguata preparazione a causa di alcuni acciacchi fisici. Per il resto dico che abbiamo giocato una sola partita, ne mancano altre 31. Togliamoci, dunque, il grembiule della scuola e indossiamo la tuta dell’operaio. Questo per dire che non ci basta ricevere tanti complimenti per una sola partita ma, al contrario, dobbiamo avere una mentalità forte, da vera squadra, che guarda al futuro con continuità. Oltre alle cose da migliorare, dovremo trasmettere ai tifosi il nostro attaccamento per la maglia, il nostro orgoglio deve contagiarli. Mi ritengo fortunato ad allenare una squadra così giovane, perché dei dieci scesi in campo a Brindisi, sette erano esordienti. È un onore allenare la Pallacanestro Cantù, così come è anche un onore allenare giocatori così determinati, con voglia e desiderio di crescere. Ora siamo una traccia delineata ma dobbiamo diventare un solco. Lavoriamo duramente per far crescere tutta la nostra identità».