Ve la ricordate quella famosissima canzone che recitava “Certe notti somigliano a un vizio che tu non vuoi smettere, smettere mai”? Ecco, il buon Ligabue ha descritto senza volerlo questa serata dai contorni aurei e magici, con il Forum traboccante di passione, di nostalgia ma anche di sano furore agonistico quando si è trattato di mettere via il fazzoletto e tirare fuori l’ascia da guerra.
Perché il presente fino a qui racconta di un Olimpia che è in vetta alla classifica con un buon record di 7 vinte e 2 perse, di un Forum fortino ad oggi inviolato, di un ambiente lontano anni luce dal fastidio e pessimismo di qualche mese fa.
E quando tutto va per il verso giusto si è pure nel mood più indicato per fare festa e celebrare non un campione qualsiasi ma lui, il Monumento Nazionale (e il soprannome dice tutto), ormai quasi 70 enne ma ancora ben presente negli occhi e nei cuori di chi l’ha visto, di chi ha vissuto quegli anni ed ha potuto apprezzarne prima ancora che la tecnica la sua tenacia, il cuore, la grinta.
Anni fantastici non solo per Milano ma per tutta la pallacanestro che visse un periodo di boom. E lui, il grande Dino Meneghin, ne era il simbolo. Conosciuto dagli appassionati ma anche dagli anziani al bar e dalle massaie (da Voghera fino ad Enna), ancora oggi nonostante ormai abbia smesso da quasi 5 lustri, viene identificato come Il giocatore di basket italiano, un po’ come avviene per Tomba per lo sci.
Torniamo al presente: contro gli israeliani si sapeva non sarebbe stata una passeggiata, perché le otto partite precedenti hanno raccontato di una squadra atletica, con talento, che è abituata a controllare i rimbalzi e i tabelloni ed a cui piace giocare a ritmo alto.
Caratteristiche queste che sulla carta sarebbero indigeste alla squadra di Messina, senza poi contare della grave assenza di Gudaitis (oltre che quella di Della Valle). Bravi invece i giocatori biancorossi a sfruttare i punti deboli avversari: attacchi con pazienza alla ricerca della distrazione difensiva o dei mismatch, difese atte a far perdere più palloni possibili a una squadra a volte pasticciona.
Tutto questo è valso nei primi 30 minuti, perché nell’ultimo quarto la partita si è ridotta ad una sparatoria da dietro l’arco con un Wilbekin indemoniato che segnava da ogni dove, con difensori appiccicati e/o con le mani in faccia (e un altro pò le dita nel naso), a cui rispondeva un redivivo Nedovic, autore di un primo tempo silente ed esploso nel finale con delle triple da 9 metri dalla parabola infinita che hanno fatto deflagrare il Forum come da tanto non capitava.
Rispetto alle ultime uscite Milano è parsa ritrovare degli automatismi difensivi efficaci, mentre in attacco ancora troppe sono le triple tirate in isolamento senza muovere palla. Stavolta però sono entrate con buona frequenza (45% è un bel tirare) rendendo più agevole il tutto.
Mi trovo in difficoltà a commentare Scola e Rodriguez: mi limiterò ad un mostruosi, unito ad altre 2 paroline. Mentalità vincente. La stessa che aveva Dino, ed infatti ha dichiarato di rivedere lui e D’Antoni in Chacho e Scola.
Bene anche Roll anche se ha realizzato solo 5 punti. Ma nei primi 20 minuti ha difeso molto bene sul pericolo pubblico Wilbekin, tenuto a soli 8 punti. Ovviamente lo conosce bene, fino a giugno erano compagni, bene la mossa messiniana di mettere l’ex di turno su il prodotto di Florida University.
Mack invece è stato poco sulle piste del numero 1 giallonero. Prestazione in chiaroscuro per Shelvin, il quale non deve ostinarsi a penetrare contro tutto e tutti salvo poi fare un floater con basse percentuali di successo. C’e’ da dire comunque che le due difese alla fine della partita contro gli esterni maccabei sono state 5 stelle lusso, garantendo due recuperi fondamentali da parte milanese.
Rimane il fatto che da lui si vuole di più, anche se per ora ci si deve accontentare (Messina dixit).
Di Nedovic che dire? Primo tempo un fantasma, pochissimi minuti, nel secondo ha messo a ferro e fuoco la difesa del Maccabi con tiri da lontanissimo alternati ad entrate dall’esito variabile. 11 punti in 14 minuti, manco fosse Vinnie Johnson in una inutile partita di Regular Season Nba di fine anni ’80.
Bene Tarczewski e Biligha che non avevano un compito facile: Black, Hunter ed Acy sono delle brutte bestie per tutti, loro se la sono cavata molto bene. Promossi.
Anche Micov ha giocato da par suo con semi gancetti da far spellare le mani dopo improvvidi uno contro uno. Mai tutelato dagli arbitri in penetrazione ricorre alla valigia dei trucchi sciorinando spesso tutto il suo ventaglio di finte per guadagnarsi falli, liberi ed anche antisportivi. Solito volpone…..
Malino invece Brooks, autore di due , tanto per dirla con eleganza, vaccate sesquipedali che potevano rischiare di compromettere la partita. Ma la tripla della staffa è opera sua.
Si è rivisto anche White, per 10 minuti anonimi come le giornate uggiose su Milano di questi tempi. Pesce fuor d’acqua anche stasera, però coach Messina sarebbe anche pregato di aumentargli il minutaggio in campionato per testarlo. Altrimenti che lo si sfiduci e si ricorra al mercato, due o tre nomi succulenti ci sono a spasso…
Minutaggio ben distribuito per tutti, aspetto non secondario visto che tra 48 ore si torna in campo contro l’altra capolista Efes, sempre al Forum. Sarà ancora più difficile considerando la fatica che probabilmente avranno i vecchietti in biancorosso e considerando i birrai di Istanbul una squadra più solida e competitiva del Maccabi visto a Milano che comunque a mio parere raggiungerà i playoff.
Cristiano Garbin
@garbo75