Il KK Partizan di Belgrado, ospite della Dolomiti Energia Trentino mercoledì 15 gennaio alle 19.00 presso la BLM Group Arena, è uno dei club con più tradizione e blasone nel panorama dello sport (e non solo della pallacanestro) continentale: il palmares da 21 titoli, 15 coppe nazionali, 6 ABA League, 3 Coppe Korac e 1 Eurolega racconta solo una piccola parte della capacità dei bianconeri di Belgrado di lasciare un’impronta profonda sul basket europeo degli ultimi decenni.
In particolare fa impressione il numero e la qualità dei giocatori passati per le giovanili del club e poi diventati giocatori di primissima fascia, da Aleksandar Djordjevic, Vlade Divac e Pedrag Danilovic fra anni ’80 e ’90 fino ad arrivare ai più recenti Nikola Pekovic, e Bogdan Bogdanovic.
L’arrivo in panchina di coach Andrea Trinchieri a metà della scorsa stagione (curiosamente debuttando in casa proprio contro Trento da coach del Partizan) ha rilanciato le ambizioni della polisportiva di Belgrado, che ha cominciato la stagione 2019-20 con la chiara aspettativa di ritornare a giocare l’Eurolega, possibilmente qualificandosi come vincente dell’EuroCup.
Un roster spaziale, un fascino unico, la migliore tifoseria d’Europa senza grossi dubbi. Il test Partizan per la Dolomiti Energia più che una prova di maturità sembra un probante esame universitario. Soprattutto dopo che nella prima giornata delle Top 16 la squadra di Trinchieri ha annichilito la Virtus Segafredo Bologna.
La partita con i serbi è presentata dall’assistant coach di Trento Lele Molin, uomo di eccezionale esperienza :
“Affrontiamo una squadra di grande spessore europeo, ambiziosa e di alto livello: noi forse abbiamo un profilo tecnico diverso, ma siamo sempre alla ricerca di occasioni per misurarci in dimensioni nuove e qualificanti e questa è una prova in cui siamo chiamati a mostrare e verificare i nostri miglioramenti. Il Partizan ha un roster importante, una struttura per provare ad arrivare in fondo alla competizione e vincerla, un allenatore come Trinchieri ormai affermato e consolidato in ambito europeo: il Partizan ha un’identità vincente e ben definita figlia del lavoro del suo coach, e questo credo sia il miglior complimento che possa fargli. Per quanto riguarda noi, la squadra in queste settimane sta assumendo un suo equilibrio, ci sono stati segnali confortanti per il modo in cui stiamo in campo e viviamo la partita. C’è maggiore consapevolezza di quanto l’impegno e la qualità dei singoli siano importanti nel contribuire per il bene della squadra: abbiamo ancora margini di miglioramento e stiamo lavorando giorno dopo giorno per alzare il livello delle nostre performance e avere continuità di rendimento per 40′ anche giocando due partite a settimana“.