Milano, 30 gennaio 2020 – È stata senza dubbio una serata speciale quella del Mediolanum Forum appena lasciata alle spalle. Non soltanto per il ricordo commosso dedicato a Kobe Bryant da tutto il popolo biancorosso, poco prima della palla a due e a metà partita (a proposito vi suggeriamo di seguire #OneLastShot, pagina-evento creata per l`organizzazione della commemorazione di Kobe che avrà luogo domenica nei campetti di tutte le principali piazze italiane)
È stata la serata che, prima, avrebbe potuto segnare la caduta pressoché definitiva dell`Olimpia Milano nel baratro europeo con tanto di rincorsa playoff pregiudicata, ma che è diventata, dal 40-60 di meta’ terzo periodo, il palcoscenico di una rimonta da sogno, che può dare la spinta giusta alla squadra milanese per riemergere dalle sabbie mobili in cui sembra imprigionata da settimane.
Si parte dalla palla a due e da Bayern e Olimpia Milano che si fermano e commettono volontariamente infrazione di 24 secondi, 24 come il numero di maglia di Bryant, ulteriore sentito omaggio alla memoria della leggenda, particolarmente apprezzato dal palazzo, che si è alzato in piedi per una standing ovation che racchiudeva un`emozione fortissima.
Solo che, mentre il Bayern inizia la sua partita da quel momento, Milano resta ferma sui blocchi, senza energie e in soggezione al cospetto dell`aggressività dei tedeschi, pronti a sfruttare contropiedi e transizioni per creare il primo break.

Giocatori di Olimpia e Bayern riuniti per il minuto di silenzio in onore di Kobe Bryant
Milano appare bloccata e con poche idee, ma confuse, mentre in difesa si fa battere troppo facilmente 1vs1 concedendo vantaggi a giocatori molto intelligenti come Barthel e Dedovic, quest`ultimo particolarmente abile a sfruttare i blocchi del proprio lungo, specialmente quelli di un esperto Monroe, preziosissimo per coach Kostic anche in una serata da soli 3 tiri tentati.
Il primo, invece, passa il primo tempo a banchettare nel pitturato milanese, disponendo a proprio piacimento di uno Scola apatico, aldila‘ dei 10 punti realizzati nelle prime battute, anche grazie al gioco delle finte, che dovrebbe essere arma impropria dell`ala argentina.
La squadra di Ettore Messina soffre tremendamente la fisicità e l`ingombro in area che il Bayern sa imporre, non trova profondita’ a causa della condizione non ancora ottimale di un seppur volenteroso Gudaitis e di un Tarczewski inibito dalle palle perse di inizio partita.
Ne scaturiscono le ormai consuete conclusioni in emergenza negli ultimi secondi del possesso offensivo, a totale detrimento delle percentuali, specialmente dall`arco. Troppi uomini fuori partita (Micov non pervenuto per quasi 3 quarti, Sykes impalpabile, Nedovic impreciso) e reazione che non arriva, anzi..
Milano perde sempre più fiducia e il focus sul piano-partita, inizia a sparacchiare nei primi secondi dell`azione senza costruzione e continua a imbarcare acqua: parziale bavarese per il 40-60, punto di svolta decisivo della sfida.
Ettore Messina chiama time-out, per la prima volta il pubblico smette di incoraggiare la squadra, inchiodandola alle sue responsabilità. I fischi dagli spalti sono chiaramente percepibili. È il punto di non ritorno, ma qui emergono i valori del gruppo, che non accetta di affondare come capitato troppo spesso nel recente passato.
Ha inizio una nuova partita, nella quale Milano ruggisce e inizia a mettere le mani addosso in difesa, a saltare sulla palla e a raddoppiare. Tanto basta per far perdere lucidità ai giocatori del Bayern, che inanellano una sfilza di palle perse talvolta banali (saranno 16 al 40′), ma anche a Kostic, che punta a lungo su Lessort e Bray nel quarto periodo, principali alleati della rimonta dei padroni di casa.
Sale in cattedra Sergio Rodriguez, fino a quel momento autore di un`altra prestazione deludente, con 7 assist sui 10 totali che arrivano proprio da quel 40-60 in poi e principale destinatario quel Vladimir Micov che pareva assente ingiustificato, salvo sparare 3 triple e 13 punti negli ultimi 10 minuti di gioco, tornando Professore.
Da quel momento il coraggio si trasferisce nei compagni e il sintomo è rintracciabile negli impavidi assalti al ferro di Nemanja Nedovic, che va a procurarsi 12 tiri liberi e 6 falli dal peso specifico non rilevabile proprio in quell`area a lungo apparsa inaccessibile. Ci sarà spazio anche per due triple di Michael Roll, altro contagiato dal clima totalmente cambiato.
Il finale è una fiera delle occasioni sprecate, da una parte e dall`altra, nonché teatro della sfida a distanza, sul filo dei nervi, che si gioca in lunetta. A farne le spese Paul Zipser il quale, insieme al recupero di Roll su un tentativo di salvataggio di Danilo Barthel, fornisce terreno fertile per il vantaggio decisivo milanese sul 76-75 con tanto di alley-oop in contropiede tra Rodriguez e Tarczewski.
Tutto bene quel che finisce bene verrebbe da dire, con Milano a cogliere un successo che le garantisce il settimo posto momentaneamente solitario in classifica e una bella iniezione di fiducia.
Tuttavia, non può non preoccupare la condizione atletica approsimativa della squadra, che si accompagna a una involuzione nel gioco sempre più evidente: le assenze di Jeff Brooks e Riccardo Moraschini pesano e accorciano le rotazioni a disposizione di coach Messina.
In tal senso, l`innesto di Drew Crawford, chiaramente apparso ancora abbastanza spaesato in attacco, ma con la predispozione giusta in difesa, potra’ dare una mano sgravando un Micov che canta e porta la croce da un sacco di tempo.
Tuttavia, sono abbastanza inspiegabili gli zero minuti ad Amedeo Della Valle e Paul Biligha, che faccia tosta ed energia sarebbero in grado di metterla al servizio della squadra, che inevitabilmente boccheggia e annaspa ruotando a 8-9, più o meno gli stessi da diverse partite. Così come inspiegabile mi appare la necessità di far scendere ripetutamente in campo Milano in LBA a 48 ore o meno di distanza da un impegno europeo.
Comprensibile il caso della trasferta a Brindisi di sabato sera, altra tappa importante nel tentativo di risalita in campionato, prima del prossimo doppio turno di coppa con la prima partita al martedì. Non è proprio possibile, però, avere maggiormente un occhio di riguardo nei confronti dell`unica rappresentante del nostro movimento in Eurolega, come invece accade con cadenza piuttosto regolare in paesi come Russia, Spagna e Turchia?
Francesco Sacco
@sacco94