Roma, 22 luglio – Diversi club hanno già un’ossatura definita in vista della prossima stagione, ma il Mercato LBA 2020-21 resta comunque in fermento, come dimostrano i tre nuovi acquisti di giornata firmati Germani Brescia, New Basket Brindisi e Vuelle Pesaro. Procediamo con ordine.
La Germani Brescia ha fatto della calma e della pazienza la virtù dei saggi sul mercato quest’estate. Pezzo dopo pezzo, sta costruendo un roster davvero funzionale a 360 gradi nelle mani di una certezza della panchina come Coach Vincenzo Esposito.
Oggi è il turno dell’ala grande titolare, individuata nel neo 26enne (a proposito, Auguri!) Tim Jospeh (TJ) Cline, texano di Plano, poco fuori Dallas, e figlio della leggenda della pallacanestro femminile degli USA Nancy Lieberman, elemento di spicco della Nazionale nella seconda parte degli anni ’70 e insignita dell’inserimento nella celeberrima Naismith Basketball Hall of Fame.
Proveniente dalle tre stagioni in Europa spese tra le fila dell’Hapoel Holon in Israele, fin dagli esordi fin dai tempi del college a Richmond (Virginia) si è impegnato nel tentativo di tracciare un proprio cammino uscendo dall’ombra pesante di un riferimento così importante in casa e ha tutte le qualità per riuscirci con costrutto.
Con i Richmond Spiders è stato protagonista da un anno da senior spettacolare con medie importanti (18.6 punti, 8.1 rimbalzi e 5.7 assist a partita) e la nomina in qualità di miglior giocatore dell’anno nella Atlantic 10, la Division di competenza della squadra dell’Ateneo, ma anche nella lunga esperienza israeliana non sono mancati i risultati di spessore: vittoria della Coppa Nazionale e finale della Winner League nel 2018, anno che gli vale anche la partecipazione alla Summer League NBA, invitato dai Milwaukee Bucks; semifinale di FIBA Europe Cup nella stagione successiva, quando solo la corsa primaverile inarrestabile della Dinamo Sassari di Gianmarco Pozzecco e dei suoi ragazzi ha alzato la paletta rossa nei confronti di Cline e compagni.
La stagione 2019-20 è quella definitiva maturazione: Cline si impone come uno dei migliori interpreti del ruolo nella FIBA Champions League e non solo chiudendo con 12.9 punti, 6.4 rimbalzi e 3.1 assist in 29 minuti di impiego. E’ atleta dotato di passaporto israeliano, con tanto di debutto in Nazionale a Febbraio 2019 in occasione delle qualificazioni alla Coppa del Mondo.
Tracciandone un profilo tecnico, non si può non rimanere impressionati dalla completezza tecnica del giocatore, in grado di incidere sulla partita su tutti i 28 metri di campo grazie a un’intelligenza cestistica superiore alla media e a una bidimensionalità preziosissima nella pallacanestro attuale, che lo rende anche perfettamente in grado di convivere un po’ con tutti gli altri lunghi bresciani, dal confermato Brian Sacchetti al “figliol prodigo” Christian Burns così come con l’ufficioso nuovo centro Dusan Ristic.
Le sue capacità di passaggio in tutte le situazioni di gioco ne fanno un playmaker occulto all’interno della squadra. Se si punta su una squadra aggressiva in difesa per sfruttare il conseguente contropiede, in particolare, Cline non ha timore di assumersi l’onere della conduzione in palleggio, grazie a un controllo del pallone da esterno, oppure del passaggio di apertura, che in alcuni casi si fa assist diretto a tutto campo a smarcare il compagno per il comodo lay-up al ferro. Anche dal gomito è in grado di creare opportunità vantaggiose nei giochi a due e di mettere in ritmo i compagni sul perimetro.
Buoni i movimenti sul perno spalle a canestro, sfruttando spesso una virata fulminea per cercare il tiro in allontanamento o per crearsi la fessura giusta per arrivare al ferro, mostra un feeling più che discreto anche oltre l’arco, come dimostrato dal 38,8% da tre su 67 tentativi nell’ultima Winner League.
A Brescia sperano che questo ragazzo, in costante crescita, possa emulare le gesta di due ali grandi statunitensi che hanno lasciato un’impronta indelebile sulla storia recente della Germani: Damian Hollis e Marcus Landry.
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Un’altra società molto attiva negli ultimi giorni è la New Basket Brindisi. Il General Manager Simone Giofré sta lavorando alacremente per mettere a disposizione di Frank Vitucci la squadra più competitiva possibile per una stagione che vedrà la squadra pugliese, lo ricordiamo, impegnata nuovamente nella FIBA Basketball Champions League, possibilmente facendo un passo avanti rispetto all’eliminazione nella fase a gironi dello scorso anno.
Dopo gli arrivi della guardia-ala James Bell e dell’ala grande Derek Willis nonché degli italiani Riccardo Visconti e Mattia Udom, ecco il ritorno in Italia del centro classe 1988 Ousman Krubally, ex Legnano in A2, ma anche Venezia e Pistoia nella massima serie.
Centro tascabile, ma comunque macchina da doppia-doppia grazie a un importante senso della posizione a rimbalzo e alla capacità di sfruttare il suo corpo e del marcatore diretto a suo vantaggio, la cosa che impressiona maggiormente di lui è la capacità di essere determinante praticamente in tutte le sue esperienze professionali.
Partendo dal 2012, quando ha iniziato il suo pellegrinaggio in Europa da secondo miglior realizzatore (22.1 punti di media) con i London Leopards in Inghilterra completando l’annata in Slovenia con tanto di titolo di MVP oltre che miglior realizzatore (17.7) e miglior rimbalzista (9.1) prima del debutto in Italia nel 2014 a Legnano dove domina incontrastato la A2 chiudendo con la doppia-doppia di media a quota 19.2+12.1 e riassaporando la sensazione di essere il miglior giocatore del campionato.
La chiamata della Umana Reyer Venezia arriva per i playoff della stagione successiva (2015/16), giusto il tempo di superare Cremona nei quarti prima dell’eliminazione in 6 gare da parte dell’Olimpia Milano scudettata di Jasmin Repesa in semifinale e delle successive esperienze in Kazakistan con Astana, vincendo Campionato e Coppa nazionale, e in Grecia con la disputa della Champions League con la maglia del PAOK Salonicco.
Le tappi più recenti sono legate alla militanza in quel di Pistoia per 10 partite di LBA con medie di 12.2 punti e 10.1 rimbalzi in 32 minuti di utilizzo, terzo miglior rimbalzista del campionato in assoluto e anche per carambole difensive conquistate, e in Francia con Le Portel nell’ultima stagione.
Insomma, Brindisi si è mossa mirando all’usato sicuro in un’estate caratterizzata dalle incertezze iniziali in seguito agli addii di cui si è già parlato abbastanza. Partendo da presunte certezze come lui e James Bell, dalle parti del PalaPentassuglia contano di sovvertire ancora una volta le gerarchie precostituite.
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A 24 ore di distanza dall’annuncio della guardia Frantz Massenat, la VL Pesaro batte un altro colpo con l’ingaggio di Matteo Tambone. Il giocatore cresciuto nella Virtus Roma e protagonista nelle ultime tre stagioni con la Pallacanestro Varese allungherà le rotazioni sugli esterni di Jasmin Repesa, potendo giocare sia in posizione di playmaker che di guardia.
Con un percorso solido alle spalle, la cosiddetta gavetta nelle serie inferiori e con l’entusiasmo derivante anche dal recente debutto in Nazionale, convocato nella finestra di Febbraio valida per le qualificazioni a Eurobasket 2021, arriva a Pesaro un giocatore dai margini di sviluppo ancora interessanti, soprattutto nelle mani di un coach che di crescita di giocatori nel pieno della carriera se ne intende. Un profilo che si adatta alla perfezione a un progetto che vuole mettere finalmente le basi per la creazione di un percorso pluriennale che tiri fuori una delle culle principali del nostro basket dalla palude in cui si è impantanata negli ultimi anni.