Non dite che non l’avevo detto. Non più tardi di due giorni fa avevo consigliato al buon Messina su queste colonne (per chi volesse rileggerlo, qua), l’acquisto di cannoni spara neve per ricreare l’effetto Madrid e il buon Ettore cosa fa? La danza della neve, e magicamente a Berlino tutto è ricoperto di bianco. Buon presagio.
Infatti, dopo una partenza lenta e sonnacchiosa, primo quarto chiuso sul 18-13 per i tedeschi, i biancorossi iniziano a giocare da par loro. A cominciare dalla difesa che sporca tutto lo sporcabile e si affida al non eccelso talento teutonico per il resto (canestri mangiati letteralmente dai vari Lo, Thiemann ed Olinde).
Poi, anche l’attacco ha iniziato a carburare, costruendo tiri aperti in serie che nelle mani del Gigione di questi chiari di luna si fa prima ad alzare il braccio facendo la O con pollice ed indice.
Da lì in avanti l’Olimpia Milano non si è più voltata portando a casa due punti preziosissimi per la classifica che ora è buona, ma soprattutto lasciando quella sensazione di squadra vera che è ciò che più conta se alziamo lo sguardo per scorgere all’orizzonte i primi appuntamenti che contano: tre partite al Forum impegnative contro Bayern, Olympiacos e Zenit e Final Eight di Coppa Italia.
E se vogliamo andare anche più in là, all’anno prossimo: sì perché con questa base super solida e questo spirito di squadra manca davvero poco per competere ai massimi livelli, posto che già quest’anno non ci si riesca. Chi e cosa manchi sarà oggetto di dibattito estivo, presumo.
Ora ci si tuffa in campionato contro Reggio Emilia in casa e Cremona in trasferta ad orari insoliti. Solita curiosità nel vedere i vari Biligha, Moretti, Cinciarini quanto giocheranno e che impatto avranno. Io preserverei il più possibile chi ha giocato di più finora, a costo di lasciare qualche punto per strada.
Alba Berlino – Olimpia Milano 70-84
DIAMO I NUMERI
28 – Le assistenze, come si diceva una volta, di squadra per la Messina band. Un numero impressionante se pensiamo che la media stagionale è di 15 ed è indicatore di come quando l’Olimpia Milano incontra squadra poco fisiche il suo attacco va a nozze. Angolo nostalgico on: fossimo stati nel 1989/90 quel 28 sarebbe stato 8 (forse), una volta si contava assist il passaggio smarcante in area. Angolo nostalgico off.
30 – I minuti in campo (29.52 per la precisione) con soli 2 punti dell’ex Simone Fontecchio. Ha giocato molto male, a tratti ha ricordato la versione milanese. Ma fidatevi, se pur giocando così male è stato in campo così tanto un motivo ci dev’essere. Ed è che questo ragazzo è migliorato tanto e gode della fiducia del suo staff, cosa che sotto la Madonnina non è mai avvenuta.
2 – I liberi sbagliati consecutivamente da Leday. Non posso nemmeno scrivere domani nevica, che a Berlino stanno già scendendo i fiocchi. Meglio ora che in un finale tirato, Monsieur Lapalisse sarà d’accordo con me. Per inciso, per il buon Zach altri 16 silenziosissimi punti con il 75% da tre e il 60% da due, così per gradire.
11 – I giocatori a referto in casa milanese. Se non è una squadra questa, allora bisogna riformulare il concetto di team. Tutti si fidano del compagno, zero egoismi, tanto entusiasmo. Hines che esulta al canestro, non particolarmente bello, di Biligha è la Polaroid di questa Armani autunno inverno 2020-21.
18 – I punti di Ben Lammers, 26enne americano (a dispetto del cognome olandese), ex Bilbao. Giocatore che dopo un inizio lento (all’andata al Forum solo 10 minuti per lui), è in crescita vertiginosa. Doppia cifra nelle ultime 6 partite, ottimo tiro dalla media, buona presenza a rimbalzo e più che discreto difensore. Per allungare la panchina milanese sarebbe da prendere in considerazione, Alba permettendo.
42 – Il numero del miglior giocatore in campo, Kyle Hines. Quando si mette a fare il play fa impazzire tutti, quando poi conduce la transizione ricorda veramente il giovane Charles Barkley. Spero solo che sia stata ordinata da parte della società una bella teca tutta per lui perché sarà fondamentale averlo fresco nei momenti clou della stagione.
7 – Il voto in pagella del buon Tarczewski, e sono pure indeciso se mettergli 7,5. Non che abbia dominato ma ha concluso una partita con tante cose preziose: un tuffo memorabile, un tiro dai 4 metri alla Cusin, una stoppata a Lo che ha inibito anche il resto dei tedeschi ad avvicinarsi troppo all’area, buoni closeout difensivi. Ma soprattutto, zero fesserie, per non usare parole più volgari. Ve l’ho già detto che a Berlino nevica?
SALA STAMPA
Ettore Messina
“Non è mai facile vincere contro l’Alba Berlino, perché è una squadra che gioca sempre una qualità di pallacanestro molto alta. Voglio complimentarmi con i ragazzi per un motivo semplice, siamo partiti male, sembravamo vuoti e abbiamo sbagliato anche diversi tiri liberi, persino con Zach LeDay che è uomo da 90% solitamente.
In quel momento, abbiamo mantenuto calma e concentrazione, il secondo quintetto quando è entrato ha cambiato la partita e gradualmente, lentamente, ci siamo ritrovati su tutti e due i lati del campo.
Abbiamo mantenuto la concentrazione e non era facile in questa situazione. Adesso ci prepariamo alla prossima partita, che sarà molto difficile. Il calendario resta duro, ma vale per tutti, ora cerchiamo solo di prepararci alla prossima, perché in EuroLeague non puoi dare mai niente per scontato.
Voglio però augurare il meglio a Coach Aito, un allenatore leggendario per la mia generazione: spero torni in panchina immediatamente”.
Cristiano Garbin
@garbo75