Desio (MB) 17 gennaio 2021 – Da pronostico doveva essere una gara già segnata per la San Bernardo, ma la Segafredo Virtus Bologna ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per avere ragione dei ragazzi di coach Cesare Pancotto.
Era anche la partita dell’ex, ed infatti il ritorno di Frank Gaines in maglia canturina contro i suoi vecchi compagni non ha tradito le attese.
La Virtus Bologna ha provato ad iniziare con le marce alte, ma Bigby-Williams ha subito fatto capire a Julian Gamble, con una stoppata da highlits, che questa sera si sarebbe dovuto sudare la sua pagnotta.
La partita ha visto una Virtus Segafredo Bologna provare a scappare, ma anche una San Bernardo Cantù che ha sempre trovato le risorse per risorgere e non darsi mai per vinta.
Per riuscire a portare a casa il referto rosa ci sono volute tutte le magie della coppia serba bianconera che ha collezionato ben 21 assist sui 30 di squadra, contro i 17 di tutta la compagine brianzola.
Coach Cesare Pancotto le ha provate tutte, provando anche le sue famose zone, ma contro squadre come quella bolognese per aver speranze di vittoria ci vuole una partita quasi perfetta da parte di tutti, ma solo tre uomini in doppia cifra sono troppo poco.
Coach Djordjevic ha provato varie soluzioni in questa partita, dal quintetto alto iniziale senza guardie, a quello di inizio terzo quarto senza un play di ruolo, magari affiancare a Marco Belinelli, oggi male male, un cucitore di gioco, potrebbe aiutare.
Sala Stampa
Le parole dei due coach dopo la partita
Acqua San Bernardo Cantù – Virtus Segafredo Bologna 82-91
Parziali: 17-24; 21-15; 23-34; 21-18
Le Pagelle
Acqua S. Bernardo Cantù
Gaines 7+: dopo una partenza dalle polveri molto bagnate, aggiusta la mira ed è una spina nel fianco costante nella difesa bianconera.
Thomas 6,5: molto confusionario, ma si sobbarca la difesa sul cliente più scomodo e alla fine della fiera, senza essere un fine dicitore il suo lo fa.
Smith 6,5: nel primo quarto è lui che tiene a galla i suoi, ma con il solo tiro dalla distanza non incide più di tanto, come le 5 palle perse sono un po’ troppe.
Kennedy 5+: inizia con una stoppata fragorosa, ma è praticamente l’unico squillo della partita, lascia troppo solo Bigby -Williams a combattere contro i lunghi avversari.
Procida 5,5: anche per lui la cosa più importante della sua serata, è una stoppata, troppo impreciso nel tiro da 3.
La Torre 5,5: fa quello che può uscendo dalla panchina, ma non può essere la sua partita.
Bigby-Williams 7,5: da vita ad un duello rusticano con Gamble, se le danno di santa ragione, ma combatte come un leone, e se alla fine prevale il suo avversario non è certo per colpa sua.
Johnson 5: impreciso, invisibile, il -5 di valutazione è specchio della sua gara.
Bayehe 6: mette il suo corpo al servizio della squadra, spende falli, non si può pretendere che sia lui a cambiare le sorti del match.
Pecchia 6,5: con un po’ più di precisione nel tiro da 3 sarebbe stato perfetto, difende, prende una marea di rimbalzi e difende, se è lui l’unico col +/- positivo in casa canturina una ragione c’è.
Virtus Segafredo Bologna
Belinelli 4,5: un grosso passo indietro rispetto agli ultimi due match, forza in avanti e dietro non si applica sicuramente, male.
Alibegovic 6+: partita in ripresa, fa quello che deve fare in attacco, dietro usa il fisico, ma almeno non costringe il coach ad usare troppo il quintetto piccolo.
Markovic 7+: un solo tiro, un solo canestro, ma sta salendo di colpi vertiginosamente di pari passo con la condizione fisica, solido e spettacolare.
Ricci 7: finalmente una partita a livello di quelle dello scorso anno, preciso al tiro e spigoloso in difesa, bentornato.
Adams 6: non preciso nel tiro da 3 svolge spesso un ruolo non suo, giocando da play senza uno dei due titolari di fianco, ma ci prova e non forza quasi nulla, serissimo.
Hunter 5: brutta partita, non incide nè davanti, nè dietro, e non è il solito integratore di energia.
Weems 7: 13 invisibili punti, è il collante della squadra, una dinamo sempre in movimento, non è un caso che da quando è cresciuto lui è cambiato il rendimento di tutta la squadra.
Teodosic 8: quando si dice dominare una partita, è uno dei pochi giocatori del nostro campionato per cui valga la pena di pagare il biglietto.
Gamble: 8+: al suo career high in Italia si sintonizza col suo numero 44 e ne segue la via, viene maltratto con ben 11 falli.
Abass 5: Djordjevic prova a farlo partire nei primi 5 per provare a dargli una sveglia, ma neanche questa è servita, in ritardo su chiunque deve marcare, dopo un bel canestro in penetrazione si riperde come sempre.
tromba