Danilo Gallinari è rimasto solo. Dopo le partenze di Marco Belinelli, Nicolò Melli e Niccolò Mannion, e in attesa di Paolo Banchero, il Gallo è l’unico rappresentante italiano nella stagione del 75º anniversario dell’NBA. L’ala forte di Graffignana, che ha compito 33 anni ad agosto, sta disputando la sua quattordicesima stagione nel campionato più spettacolare del mondo, continuando a rendersi utile negli Atlanta Hawks. Già la scorsa stagione l’azzurro aveva ricoperto il ruolo di “sesto uomo” esperto, che dà il suo contributo partendo dalla panchina.
Il 2021-22 del Gallo
Il ruolo di Danilo Gallinari agli ordini di Nate McMillan è simile a quello ricoperto la scorsa stagione, con un minutaggio ridotto rispetto agli anni precedenti e formando parte della seconda unità. L’azzurro fa il suo, dando il suo contributo sia in campo che fuori, in una squadra che sta rinascendo grazie all’esplosione dei giovani Trae Young e John Collins. A differenza del 2020-21, nel quale gli Atlanta Hawks erano stati l’autentica sorpresa della stagione, raggiungendo le finali della East Conference (contro i Milwaukee Bucks), in questo 2021-22 i risultati faticano ad arrivare. Atlanta si trova al momento al 12º posto ad Est, con un record di 17-21, ma non lontano dalle posizioni che contano per disputare play-in e playoff.
Il franchise della città della Coca-Cola, come parecchie altre squadre del campionato, ha dovuto fare i conti con un focolaio di Covid, che negli ultimi dieci giorni del 2021 ha ridotto gli uomini a disposizione, intaccando ad esempio il roster nell’atteso incontro con i New York Kniks nel giorno di Natale (perso per 87-101). Anche Danilo Gallinari, uno dei primi giocatori di tutta l’NBA ad allertare l’ambiente sulla severità del virus a inizio pandemia, è stato colpito dal Covid, perdendo sei partite. Quindi è rientrato a disposizione, dando come sempre il suo contributo a tutto campo, con punti e rimbalzi.
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I numeri dell’8 azzurro parlano di una media di 9.8 punti e 4.2 rimbalzi in 22.3 minuti nel corso delle 29 sfide disputate fino ad ora. Il Gallo sta tirando con buone percentuali, soprattutto in triple (40%) e in tiri liberi (93.4%).
Gallo in NBA ieri e oggi
I minuti di Danilo Gallinari in campo sono andati calando progressivamente dalla stagione 2015-16, quando era il leader del Denver Nuggets nella stagione d’esordio in NBA di Nikola Jokic. Il suo migliore anno in quando a punti messi a segno è stato il 2018-19 ai Los Angeles Clippers, con 19.8 punti di media (68 partite disputate). Ora il ruolo del giocatore è cambiato, ma questo non gli impedisce di togliersi le sue soddisfazioni, come quella di essere stato scelto Sesto uomo del mese in dicembre.
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La carriera in NBA di Gallinari è stata condizionata dagli infortuni. Ricordiamo dolenza alla schiena patita durante la stagione da rookie con i Kniks nel lontano 2008-09, o la tragica rottura del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro, che l’hanno tenuto lontano dalle piste per un anno e mezzo dal 2013 al 2015. Anche il primo anno a Los Angeles non è stato fortunato dal punto di vista della salute. In ogni caso, l’azzurro ha sempre saputo ritrovare la forza fisica e mentale per tornare in campo ed accettare nuove sfide.
Il secondo anno ai Clippers e la stagione agli Oklahoma City Thunder sono stati i più intriganti, anche per i traguardi di squadra raggiunti quando nessuno si attendeva nulla. Così è stato anche per gli Atlanta Hawks 2020-21, e forse proprio per questo i risultati di squadra in questo 2021-22 sembrano al momento un po’ deludenti. La squadra era chiamata quantomeno a ripetere l’exploit dell’anno scorso.
Scambio in vista della trade-deadline?
Ora in gennaio, a poco più di un mese dalla trade deadline, il nome di Danilo Gallinari inizia a farsi sentire tra i vari rumors di mercato. Dopo le esperienze con Jokic e Jamal Murray a Denver, Shai Gilgeous-Alexander ai Clippers e quindi a OKC insieme a Lu Dort, e quindi portato ad Atlanta per accompagnare la crescita di Trae Young e John Collins, il ruolo dell’ala azzurra sembra sempre più definito in NBA. La sua esperienza e temperamento tranquillo ma combattivo lo hanno reso una pedina ideale da affiancare a giovani talenti, oltre che un cecchino capace di rendersi pericoloso da ogni zona del campo.
Proprio per questo, un’eventuale mossa di mercato che coinvolga il giocatore, che ha ancora un anno e mezzo di cospicuo contratto che lo lega agli Atlanta Hawks, andrebbe considerata in questo senso. Una squadra che ha bisogno di punti e ha giovani da far maturare potrebbe essere interessata ad arruolarlo. Si parla, tra le altre, di Portland Trail Blazers, Philadelphia 76ers, Sacramento Kings o Dallas Mavericks.
L’azzurro non è nuovo a trovarsi tra i protagonisti dei rumors di mercato, venendo anche coinvolto in un paio di scambi importanti durante la sua carriera. Dal famoso “Melo-trade” che l’aveva portato da New York al Colorado nel febbraio del 2011, allo scambio tra i Clippers e OKC per trasferire Paul George in California nell’estate del 2019. Il mercato è parte del gioco dell’NBA. Che sia con gli Atlanta Hawks o con qualche altro franchise, Danilo Gallinari saprà come rendersi utile e mantenere alto il nome dell’Italia oltreoceano.
Laura78