Sassari, 22 maggio 2022 – La Dinamo Sassari deve sudare le proverbiali sette camicie per avere la meglio di un’orgogliosa Germani Brescia e un Mitrou-Long fantascientifico da 38 punti, vincendola nel finale 98-95 grazie ai liberi di Logan e alla tripla sul ferro del canadese. I sardi ribaltano perciò il pronostico volando in semifinale contro la corazzata Olimpia Milano, per gli uomini di coach Magro invece finisce prima del previsto una stagione da record che resterà nella storia del club lombardo.
Una Gara 4 in linea con tutta la serie, condita da un agonismo sfrenato e da attacchi assoluti protagonisti sulle difese, che la Dinamo ha condotto per oltre 38′, prima del sorpasso bresciano che ha provato in tutti modi di forzarla fino alla bella del PalaLeonessa, nonostante la sfortunata assenza di Della Valle e Gabriel.
Gli uomini di coach Piero Bucchi come i successi in Gara 2 e Gara 3 l’ha vinta dentro l’area, segnando con il 64.7% contro il 43.2% degli ospiti, ma questa volta cercando forse in maniera troppo ostinata il tiro dalla lunga distanza che per tutta la serie ha faticato ad entrare. Infatti per la prima volta per Sassari i tiri da due e da tre si sono equiparati con un 11/30 (36.7%) ancora lontano dalle cifre della regular season; mentre Brescia ha ritrovato la sua arma migliore, nonostante l’assenza di un specialista come l’MVP, segnando con il 50% dai 6.75 (11/22) e vincendo per la prima volta la lotta a rimbalzo per 35-36 anche grazie ai problemi di falli dei lunghi dei padroni di casa.
MVP di serata Miro Bilan, un rompicapo costante per la difesa ospite durante tutta la serie e capace di segnare 18 punti in 19′, così come Jason Burnel (21 punti) anche lui spina nel fianco nel pitturato bresciano. Decisivi il solito Logan (11 punti) e il redivivo Kruslin (11 punti), ma soprattutto il lituano Bendzius (11 punti e 8 rimbalzi) autore della giocata che ha deciso il match, il rimbalzo offensivo a 11” dalla sirena che ha portato ai liberi del professore del +3.
Dalla altra parte, con le assenze degli acciaccati Della Valle e Gabriel, si erto a salvatore della patria Nazareth Mitrou-Long, dominatore assoluto del match con 38 punti e meno male che si è detto che non stesse bene neanche lui a causa di qualche sintomo influenzale! Il canadese si è letteralmente caricato la squadra sulle spalle, segnando dal campo con quasi il 50% e smazzando anche 7 assist, una prestazione che ha rinvigorito i compagni, apparsi quasi sfiduciati in avvio. Come Michael Cobbins finalmente positivo nella serie, e non solo, con una doppia doppia da 17 punti e 11 rimbalzi, capace di caricare di falli Bilan e mettendo in apprensione i restanti lunghi avversari; bene come al solito anche John Petrucelli (14 punti) solita prestazione di alto livello per l’italo-americano, limitato però dai falli e costretto a restare seduto nei momenti conclusivi dell’incontro.
In avvio Brescia sembra accusare le due pesanti assenze e la Dinamo ne approfitta, doppiandola sul 14-7. I sardi non si fermano e continuano a martellare con Burnell salendo sul +11, Mitrou-Long inizia a scaldare i motori, ma la Dinamo sembra averne di più e con il canestro di Gentile chiude il primo periodo avanti sul 30-23.
Sassari però non sembra voglia azzannare la bestia ferita e allora ci pensa il canadese a togliere tutti dagli impicci, con una serie di prodezze da oltre l’arco riporta i suoi a soli 4 punti di distacco sul 41-37. I padroni di casa si ridestano e ci pensa Kruslin con due bombe in fila a riscavare un solco di 10 punti, ma Mitro-Long è una macchina e riporta gli uomini di Magro di nuovo a -4, i suoi punti saranno 22 all’intervallo in 18′ (!). Treier però spara a sorpresa la tripla conclusiva del periodo e si va negli spogliatoi con i sardi avanti 60-53.
La ripresa si apre con una Brescia capace di restare aggrappata al match, sfruttando anche l’antisportivo fischiato a Robinson, graziato dalla terna che poteva sanzionare in maniera più severa la sua spinta scriteriata ai danni di Petrucelli, rientra sul -2. I soliti Burnell e Kruslin provano a scrollarsi di dosso i lombardi, che ai liberi tornano sotto di un solo possesso. Nel momento di maggiore difficoltà si risveglia Bendzius e la sua mano inizia a scaldarsi, firmando 6 punti di fila che ridanno ossigeno, chiudendo il terzo quarto sul 78-71 con Brescia però ancora bella viva.
L’ultimo periodo si apre con l’ennesima tripla del numero 3 bresciano che piazza il suo 30° punto e riporta i suoi a -4. A questo punto Bucchi non può più tenere seduto il proprio centro e Bilan insieme a Logan riporta i biancoblu sul +9 a 7′ dalla sirena. La premiata ditta Petrucelli & Mitrou-Long non ci sta e in 2 minuti firmano 9 punti di fila, 85-83 tutto da rifare per i sassaresi. Il PalaSerradimigni inizia a vedere fantasmi impensabili solo 40 minuti prima. Ormai è diventato un duello da far-west tra Bilan e Mitrou-Long che si rispondono punto su punto, fissando il punteggio sul 90-87 a 3′ dal termine. John Brown, opaco a dir poco fino a quel momento, non sbaglia dalla lunetta e subito dopo Cobbins firma l’incredibile sorpasso sul 92-93.
La Dinamo prova a non perdere la testa ed è il solito Bilan a tirarla fuori dalle sabbie mobili, con un 2/2 dalla linea della carità che vuol dire controsorpasso a 50” e Petrucelli fuori con il 5° fallo. Nell’azione successiva è Logan a compiere una prodezza rubando il pallone ad un Mitrou-Long giustamente stremato, viene servito Robinson che viene però stoppato regolarmente da Laquintana, ma l’arbitro Baldini l’ha vista diversamente: quinto fallo della guardia italiana e due liberi per il playmaker, +3 Sassari. Cobbins trova una schiacciata veloce, -1 a 20” dalla sirena.
La Dinamo riesce ad evitare di subire fallo, facendo scorrere il cronometro, e solo dopo 10” Kruslin è mandato in lunetta. 0/2 sanguinoso ai liberi, ma Bendzius fa la giocata che vale la semifinale, rimbalzo offensivo lungo sulla testa di Moss e passaggio a Logan. Fallo sul professore per fermare il cronometro che non sbaglia a gioco fermo, +3 a 5” dal termine. Magro chiama timeout e disegna una grande rimessa d’attacco che libera benissimo Mitrou-Long che può sparare indisturbato per il pareggio, primo ferro. La Dinamo e il PalaSerradimigni possono festeggiare, 98-95: è semifinale!
Sassari è riuscita nell’impresa di passare contro la squadra rivelazione del girone di ritorno, che aveva perso solo due gare in LBA dal mese di gennaio. Una squadra anni luce da quella che annaspava in zona retrocessione a fine novembre e che ora può godersi un risultato insperato fino a pochi mesi fa, la semifinale scudetto contro l’armata di coach Ettore Messina. Quell’Olimpia Milano protagonista di epiche battaglie playoff proprio contro i sassaresi nell’ultimo decennio, con la consapevolezza di poter andare nel capoluogo lombardo con la testa sgombra e con l’atteggiamento di quelli che non hanno nulla da perdere, della serie: “Eravamo di passaggio”, come lo striscione esibito dai tifosi sardi durante tutte le gare della Final Eight 2014, il primo grande trofeo della Dinamo Sassari.

Lo striscione “Eravamo di passaggio” esposto ad Assago dai tifosi sassaresi durante la Final Eight 2014.
Per Brescia una cocente delusione dopo una cavalcata esaltante, culminata con il 3° posto in regular season e la speranza, oltre che la giustificata consapevolezza, di poter far tanta strada nei playoffs. Una Germani che ha avuto la sfortuna di perdere due dei suoi uomini più importanti nel momento clou della stagione, con l’aggiunta di John Brown che non ha dato l’upgrade sperato ad un roster che volava fino a due settimane fa. Ora la speranza dei tifosi è di poter riconfermare in blocco la squadra dei record, con in testa la coppia dei sogni Della Valle e Mitrou-Long, e di poter tornare a giocare in Europa, questa volta però con le carte in regola per essere una delle protagoniste.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Germani Brescia 98-95
Parziali: 30-23; 30-30; 18-18; 20-24.
Progressione: 30-23; 60-53; 78-71; 98-95.
Sala Stampa
Giacomo Devecchi, Piero Bucchi e David Moss.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Miro Bilan 7.5: deve combattere fin da subito con il problema di falli, restando in campo per soli 19′, ma in quei pochi minuti è letteralmente immarcabile per i lunghi bresciani. 18 punti, 5 rimbalzi e 26 di valutazione. Nel finale quando la Dinamo non trova il canestro dalla lunga distanza si affida al croato e lui non tradisce, con una serie di canestri che tengono i sardi avanti nel punteggio. MVP del match e probabilmente dell’intera serie.
David Logan 6.5: fatica ad entrare in partita per oltre 3 quarti. Nell’ultimo periodo sale di livello con una tripla che è ossigeno per la Dinamo. Fondamentale il suo recupero sul +1 ai danni di Mitrou-Long a 30” dalla sirena e subito dopo glaciale dalla lunetta portando i sassaresi sul +3.
Gerald Robinson 3: smazza i soliti 6 assist, tirando malissimo con un 0/4 dai 6.75, e avendo il merito di essere freddo a 30” dalla sirena con i liberi del +3. Ma deve ringraziare la buona sorte se è ancora in campo a tirarli, nonostante il fallo senza senso e totalmente gratuito che commette su Petrucelli in avvio di ripresa, letto dalla terna erroneamente come un semplice antisportivo, ma che poteva valere tranquillamente l’espulsione diretta. Da quel momento, anche se faticava ugualmente anche a causa del problema di falli, esce definitamente con la testa dal match.
Filip Kruslin 6.5: fatica tremendamente a contenere un ispiratissimo Mitrou-Long, ma ogni tanto riesce a vincere qualche battaglia. In attacco continua il suo trend positivo andando ancora una volta in doppia cifra, con 11 punti e un 3/8 da tre. Ora nella sfida con Milano è chiamato alla prova del nove.
Giacomo Devecchi 6: messo in campo a marcare il pericolo numero uno di serata, ci prova anche con le cattive e non sbaglia mai una scelta.
Kaspar Treier 6.5: con i vari Bilan e Diop carichi di falli, tocca a lui mettere una pezza. Sempre ordinato in difesa, si riscopre cecchino dalla lunga distanza con un 2/3 dai 6.75 e 6 punti che danno morale al giovane estone.
Jason Burnell 7.5: come Bilan si carica subito di falli e come il croato resta in campo meno di 20 minuti, ma in quel lasso di tempo è letteralmente dominante. 21 punti con 3 rimbalzi e 2 rubate. Un primo quarto da assoluto mattatore, in cui Brescia è tentata di chiamare persino la NATO per poterlo arginare.
Eimantas Bendzius 7.5: imbrigliato come sempre dalla grande difesa di coach Magro, riesce comunque a confezionare una grande gara nei due lati del campo. Nella ripresa segna 7 punti consecutivi che permettono la Dinamo di allungare, ma il vero capolavoro lo realizza nell’ultimo minuto. Con il rimbalzo offensivo che permette poi a Logan, dalla lunetta, di portare la Dinamo in semifinale. Doppia doppia sfiorata con 11 punti e 8 rimbalzi, con la speranza che a Milano possa tornare ad essere la macchina da triple della regular season.
Stefano Gentile 6.5: la lunga assenza di Robinson lo costringe ad organizzare lui il gioco della Dinamo e non sfigura neanche un po’. In oltre 20 minuti sul parquet chiude 6 punti, ma soprattutto con zero palle perse.
Ousmane Diop 6.5: viene subito chiamato in causa per sopperire al problema di falli di Bilan, ma casca anche lui nel medesimo tranello. Meno performante rispetto alle ultime uscite, come sempre butta in campo tutto se stesso, come per esempio un rimbalzo offensivo che ha del miracoloso e che permette a Bendzius di scrivere 3 punti a referto.
Germani Brescia
Lee Moore 5.5: chiamato a sostituire l’infortunato Della Valle, ma non è la stessa cosa è si vede. Emblematica una sua penetrazione, entra indisturbato dalla linea di fondo., Bilan lascia la sbarra alzata per evitare il terzo fallo, il buon Lee non ci crede a cotanto regalo e si stampa sul ferro inferiore andando ad appoggiare.
Nazareth Mitrou-Long 8.5: non è uno che si spaventa davanti alle responsabilità e per questo si carica tutta Brescia, non solo la squadra ma tutta la città intera, e confeziona una gara clamorosa da playoff NBA. 38 punti in 38′, 6/12 da due, 7/14 da tre, 3 rimbalzi, 7 assist e 29 di valutazione. Semplicemente un giocatore in missione. E meno male che non era al meglio, si parla di qualche linee di febbre per lui e in effetti già dal primo minuto si nota come sia incandescente. La Dinamo prova a contenerlo da oltre l’arco e quando ci riesce, elude l’intera difesa sarda andando a slalomeggiare nel pitturato per due punti. Nel finale avrebbe persino una tripla aperta allo scadere per forzare Gara 4 ai supplementari, ma il ferro non gli è amico. Costretto a dire addio ai playoff come a tutta la sua Brescia, viene salutato dalla meritatissima standing ovation di tutto il PalaSerradimigni.
John Petrucelli 7: come si è visto durante tutta la serie, non è solo un gran difensore, ma è anche un eccellente secondo violino. Si prende meno tiri rispetto alle ultime due partite, ma riesce lo stesso a mettere a referto 14 punti, 3 rimbalzi, 4 assist e 2 rubate. È molto fortunato a non farsi male dopo il fallo criminale di Robinson.
Paul Eboua s.v.: solo 2′ sul parquet, ma di nessun impatto per l’ex Pesaro.
Salvatore Parrillo s.v.: vedi sopra, anche lui messo in campo per soli 2′, dopo il quinto fallo di Laquintana.
Michael Cobbins 7: la prima gara di questa serie sopra la sufficienza per il centro ed era ora! Ha il merito di caricare di falli Bilan e con l’uscita del croato riesce a dare un apporto importante sotto ai tabelloni per la sua Brescia, firmando persino il primo e unico sorpasso di serata sul 92-93 a 1′ e 44”. Una doppia doppia da 17 punti, 11 rimbalzi e persino 2 stoppate. con 25 di valutazione. Vero che qualche volta commette errori marchiani, come qualche facile appoggio al ferro lasciato lì per strada, ma la determinazione di stasera ha permesso agli uomini di Magro di vincere la sfida a rimbalzo (35-36), per la prima volta in tutta la serie.
Christian Burns 5: mai un fattore in questi quarti, giocati quasi come se fosse un esordiente. Svagato e ingenuo, non è stato mai capace di mettere in campo la sua lunga esperienza. Segna miracolosamente una tripla allo scadere, poi si eclissa definitivamente.
Tommaso Laquintana 5: chiamato a dare una mano al marziano venuto dalla terra degli aceri, ma viene limitato troppo dai falli e resta in campo per soli 11 minuti. Troppo aggressivo e mai pericoloso in attacco, come invece aveva fatto nella prima gara di questi quarti.
David Moss 5: come Burns è uno dei più esperti del roster, ma non lo dà a vedere neanche stasera. Si lascia trascinare dal nervosismo, beccandosi persino un fallo tecnico inutile a gioco fermo litigando con Burnell prima di un tiro libero. È proprio un tiro libero che segna il finale di questa partita, con Kruslin che fa zero su due con la Dinamo sopra di un punto e l’ex Milano che si addormenta a rimbalzo, lasciandosi sorprendere da Bendzius che gli ruba la merenda da sotto il naso. Una leggerezza che probabilmente è costata a Brescia la possibilità di andare a giocarsi la bella davanti al pubblico del PalaLeonessa.
John Brown 4: doveva essere il jolly del finale di stagione per Brescia, quello che avrebbe dovuto dare quel quid in più per alzare il livello e invece è sembrato arrivare in Lombardia quasi in vacanza, in attesa della nuova stagione. Forse con la testa già a Montecarlo, dove si vocifera possa andare l’anno prossimo, sbaglia tutto quello che può sbagliare sotto le plance, cestinando una vagonata di canestri già fatti, soprattutto per uno come lui. Ha il solo merito di essere freddo dalla lunetta negli ultimi due minuti, con anche qualche blocco nel pitturato che ha dato campo aperto ad un paio di penetrazioni di Mitrou-Long, ma il suo 1 su 8 da due (12.5%) non accettabile.
Giovanni Olmeo