Napoli, 2 ottobre 2022 – Non è bastata alla Gevi Napoli la partenza lanciata che l’ha portata ad avere ben 22 punti di vantaggio ad inizio secondo quarto, che si è dovuta inchinare al prepotente ritorno di una Segafredo Virtus Bologna che negli ultimi due parziali ha chiuso la via del canestro, concedendo appena venti punti ai giocatori di coach Maurizio Buscaglia.
Fin dall’inizio Napoli ha provato a partire con le marce alte ed il terzetto Michineau, Johnson e Stewart ha messo a ferro e fuoco il canestro bolognese, facendo rivivere ai felsinei lo spettro della sconfitta, come nella gara dello scorso campionato.
Il piano partita di coach Sergio Scariolo prevedeva la continua ricerca dei lunghi, e se nell’immediato non ha dato gli esiti sperati, anche per la scarsa precisione dalla lunetta dei bianconeri, sul gioco lungo la tattica ha dato i suoi frutti, caricando di falli il buon JaCorey Williams del primo tempo, che dal terzo fallo è praticamente scomparso dal campo, Zerini e l’ultimo arrivato Dimitrios Agravanis, che, nonostante fosse appena arrivato, ha giocato un primo tempo di sostanza mettendo in mostra la sua sapienza cestistica.
Il primo tempo virtussino è stato tutto da dimenticare, con una difesa sempre in ritardo che non è mai riuscita ad arginare il pick and roll centrale dei partenopei e che in attacco ha mostrato confusione e carenza di idee chiudendo il primo quarto con un clamoroso 0 nella casella degli assist. Male Hackett, appena rientrato dall’infortunio muscolare che lo ha tenuto lontano dalla Frecciarosssa Supercoppa 2022, male tutte le guardie, a parte uno sprazzo di Mannion nel secondo quarto, e le uniche cose buone sono venute dalla coppia Bako/Mickey, troppo poco per pensare di poter portare a casa il referto rosa.
Negli spogliatoi Don Sergio ha mandato in campo una Virtus con la faccia completamente diversa da quella vista nella prima parte di gara. La difesa è ritornata quella di Brescia, e quelle praterie che sembravano così ampie e verdi per i napoletani, si sono tramutate in gole strette ed impervie, dove ogni cambio di direzione o ribaltamento si trasformava in un’imboscata, con raddoppi e trap continui, che hanno fatto perdere completamente l’orientamento ai giocatori in canottiera bianca.
Il lavoro ai fianchi di Pajola e compagni ha avuto il suo effetto nell’ultimo parziale, dopo la bomba di Zerini del 77-73 a 5’40” dal termine Napoli non ha più segnato un punto e un Jordan Mickey sontuoso ha portato a termine il lavoro, coadiuvato da un Lundberg che in questo inizio di stagione sta dando il meglio di sè nei finali di partita, non poca cosa.
Per la Gevi non era sicuramente questa una gara da vincere, ma per quasi 35 minuti ha cullato il sogno di poter battere una delle due corazzate del campionato, i segnali per il prosieguo del campionato sono buoni, e l’innesto di quella vecchia volpe di Agravanis potrà dare esperienza e solidità ad una squadra costruita sulle doti di 1vs1 dei propri giocatori, da valutare il problema di Jordan Howard che non gli ha permesso di rientrare in campo nel secondo tempo.
In casa Virtus ennesima partenza col freno a mano tirato, ma se è comprensibile dare più importanza all’esordio stagionale in Eurolega, certe false partenze possono essere pericolose, anche se la solidità difensiva mostrata negli ultimi venti minuti è sicuramente un buon viatico per i prossimi impegni, mentre è sicuramente da migliorare la percentuale ai tiri liberi. Da segnalare il raggiungimento dei 1.000 punti in maglia bianconera di Kyle Weems.
Spogliatoi
Il commento di coach Maurizio Buscaglia
Le parole di coach Sergio Scariolo
Gevi Napoli Basket vs Virtus Segafredo Bologna 77-89
Parziali: 33-13; 24-30; 11-17; 9-29
Pagelle
Andrea Zerini 6: fa quello che può, e finchè i falli non lo frenano dà qualche grattacapo ai lunghi avversari, mette l’ultimo canestro della squadra per l’ultimo vantaggio partenopeo.
Jordan Howard 6,5: finchè un infortunio non lo toglie dal campo è un gran bel vedere, speriamo non sia un lungo stop, perchè il giocatore c’è.
Robert Johnson 7: se il ritmo è sincopato si trova come un topo nel formaggio, se c’è da pensare va in difficoltà, ma sicuramente non è timido e la mano pare molto buona, chissà cosa sarebbe successo a Cantù lo scorso anno se il suo essere no-vax non lo avesse escluso dal campionato.
David Michineau 6,5: inizio scoppiettante, con la sua velocità ed intraprendenza ha messo in difficoltà tutte le guardie avversarie, nel secondo tempo il back-court felsineo prende le misure, e fioccano le palle perse.
Nicolò Dellosto 5: in 7 minuti non ci si ricorda di lui, se non per una palla persa.
Antonio Matera n.e.
Lorenzo Uglietti n.e.
JaCorey Williams 5,5: nel primo tempo sfrutta la difesa farfallona bolognese, si chiama fuori dalla partita con un terzo fallo, tecnico, che ricorda i vecchi difetti visti a Trento.
Elijah Stewart 6: anche lui vive sulle ali dell’entusiasmo del primo tempo, nel finale soffre come tutti i compagni l’aumento della pressione difensiva avversaria.
Simone Zanotti 5: si trova stritolato nella morsa dei lunghi virtussini e patisce troppo.
Sergio Grassi n.g.
Dimitrios Agravanis 6,5: inizia con verve e concretezza, mostra tutto il suo repertorio di difesa e intelligenza tattica, cala nel finale, ma innesto di grande importanza.
Niccolò Mannion 5,5: gioca un discreto secondo quarto rimettendo in ritmo l’attacco virtussino, ma nella ripresa sembra il pulcino bagnato della Supercoppa.
Marco Belinelli 6,5: non ha la mira dei giorni migliori, fa anche un inimmaginabile 1/3 ai liberi, però la sua sola presenza apre spazi ai compagni e dà tranquillità ai compagni.
Alessandro Pajola 6,5: ingresso nel primo tempo incolore ed insapore, ma la sua lunga manu arriva nella seconda parte di match, e stritola chiunque passi sotto le sue grinfie.
Ismael Bako 6,5: buon impatto nel primo tempo, le sue lunghe leve si sentono e un p/r con Mannion fa intravedere cosa potrebbe succedere col rientro del n°44, il secondo tempo Mickey gli toglie minuti, non poteva essere tolto dal campo per troppo tempo.
Gabriel Lundberg 7: anche lui parte male male, e sbaglia anche alcuni canestri per lui inusuali, ma nel finale sale in cattedra e aumenta i giri del motore, peculiarità dei grandi giocatori.
Daniel Hackett 6-: dopo un primo tempo da tregenda, dove sbaglia tutto lo sbagliabile, soprattutto difensivamente, nel terzo quarto entra con una concentrazione ed una determinazione che danno la scossa a tutta la squadra.
Leo Menalo n.e.
Jordan Mickey 7.5: inizia benino, alternando ottime cose ad alcuni errori, ma nel secondo tempo è lui il totem cui gira intorno tutta la squadra, giocatore da alta Eurolega, e si vede.
Gora Camara n.e.
Kyle Weems 6,5: è il più continuo in tutta la partita, porta in post basso i pari ruolo e ne abusa, qualche minuto da 4, ma solo sprazzi, segna questa sera il suo millesimo punto in maglia Virtussina.
Semi Ojeleye 7: meno appariscente rispetto alla semifinale di Brescia contro Milano, sembra un giocatore a 360°, quando potrà giocare da 3, col rientro di Shengelia, potrebbe dare una fisicità impressionante al quintetto bolognese.
Isaia Cordinier 5: partitaccia della guardia transalpina, non riesce ad incidere e far valere la propria fisicità.
tromba