Sassari, 29 gennaio 2023 – Era forse il match più intrigante di giornata, tra la grande sorpresa Carpegna Prosciutto Pesaro e un Banco di Sardegna che vuole risalire la classifica, ma è durato appena 10 minuti. Un monologo della Dinamo Sassari che ha spazzato via gli ospiti con un perentorio 110-74, permettendo ai sardi di agganciare l’agognato treno Playoff.
Gara sempre in mano ai turritani, perennemente in controllo e capaci nel secondo periodo di accendere il turbo e non guardarsi più indietro, chiudendo di fatto la contesa già all’intervallo sul +25. Due le chiavi della gara: la grande difesa degli uomini di coach Piero Bucchi, bravi ad imbrigliare le bocche da fuoco pesaresi, e le irreali percentuali al tiro, favorite anche dai tanti contropiedi nati proprio dalla difesa, il 62% in area e soprattutto il, fantascientifico, 71% da tre, un 17/24 che ha spazzato via i rivali.
Dinamo insomma perfetta, capace di portare sei uomini di doppia cifra, spazzando via le inquietudini di Napoli, ma capace comunque di vincere 3 delle ultima 4 gare, nonostante la pesante assenza di Gerald Robinson, stasera a referto ma tenuto ancora precauzionalmente a riposo. MVP del match proprio il vice del play americano, un Chris Dowe (22 punti) capace di guidare e trascinare i compagni, con una prestazione finalmente da vero leader.
Una prestazione corale che ha visto tanti protagonisti, attesi come i soliti Eimantas Bendzius e Jamal Jones, rispettivamente 14 e 19 punti, e altri molto meno come l’ex enfant du pays Massimo Chessa, 15 punti e assolutamente perfetto al tiro con un 4/4 dai 6.75 che ha fatto esplodere tutto il PalaSerradimigni. A completare l’opera, infine, gli uomini più determinanti di questo ultimo mese: un Filip Kruslin irreale, che deve essere caduto nella pozione magica di Obelix a nel pranzo di Natale, perché da allora non scende mai sotto il 57% da tre e anche oggi non ha fatto eccezione, con 12 punti frutto di un 4/5 da oltre l’arco; e Stefano Gentile (11 punti) con una prova da grande equilibratore nelle due fasi, come sempre.
Ma è stata proprio la difesa la chiave di volta, con la Dinamo brava a chiudere le maglie difensive e costringere uno dei migliori attacchi della LBA ad appena 36 punti segnati nel primo tempo, volando poi in contropiede ogni volta ce ne fosse l’opportunità, piazzando la bellezza di 61 punti in appena 20′, grazie ad un parziale, nel secondo quarto, di 32-15 che ha di fatto chiuso la gara anzitempo.
Per Pesaro, prima sconfitta del 2023 e orfani dei lungo degenti Valerio Mazzola e capitan Carlos Delfino, si è fatta sentire la prestazione negativa del trascinatore Abdur-Rahkman, mattatore nella vittoria dell’andata con 27 punti, fermo ad appena 4 punti stasera, per colpa anche della difesa “speciale” di Kruslin, quest’ultimo magistrale anche in fase difensiva.
Una serata da dimenticare specialmente per i tiratori delle Vuelle, che hanno chiuso la partita con il 22% da tre, ma che ha metà gara, nel break decisivo dei padroni di casa, annaspavano con il 13% e un 2/15 che ha tagliato le gambe agli uomini di Jasmin Repesa. Coach croato che si è scusato nel post partita per l’approccio troppo soft dei suoi, incapaci di reagire davanti ad una Dinamo più aggressiva.
A salvarsi dal naufragio i soli Kwan Cheatham (15 punti), Leonardo Totè (17 punti) e Riccardo Visconti (10 punti) meritevoli di non aver mollato neanche davanti al +43 toccato da Sassari nel finale.
Eppure Pesaro parte bene, con un 5-2 bruciante in avvio firmato da Vasilis Charalampopoulos (8 punti), ma i padroni di casa non ci stanno e con un break di 7-0 prendono in mano le redini del match e non le molleranno più fino alla sirena finale.
Cheatham è una garanzia e tiene a galla i suoi, ma Sassari da fuori è un martello implacabile e vola sul 24-11 con un Kruslin perennemente ispirato. Jones commette il suo secondo fallo e Bucchi è costretto a ruotare gli uomini, la Dinamo perde un po’ di mordente e Visconti segna la bomba con cui si chiude il primo periodo, 27-21.
Il coach sassarese però non tentenna e mantiene gli stessi uomini sul parquet che lo ripagano con gli interessi: Chessa prende fiducia, unendosi alla fiera della tripla, e Gentile torna a dare ordine alla squadra. In un amen il Banco torna sul +12, ma Totè non ci sta e prende possesso del pitturato, provando a tenere a galla una Carpegna Prosciutto che in difesa però fa acqua da tutte le parti.
La Dinamo vede il canestro come una vasca da bagno e per gli ospiti ricucire lo strappo sembra una chimera, con il distacco che continua a dilatarsi. Dowe sale in cattedra ed è il primo ad andare in doppia cifra, sul 52-34. Pesaro sembra aver già mollato e sulla penetrazione di un Gentile, tornato nuovamente ispirato in attacco, si chiude il primo tempo sul 61-36. Un -25 per gli ospiti che suona già come una sentenza definitiva.
La ripresa si apre con una Sassari sempre sul pezzo, capace di amministrare il largo vantaggio, nonostante Pesaro abbia raddrizzato la mira da oltre l’arco, con Gudmundsson (6 punti) e il solito Cheatham a trascinare la Carpegna e tutte le Marche. Dall’altro lato Jones torna a muovere il proprio tabellino e per la Vuelle è ormai tempo di pensare al viaggio di ritorno, con il terzo periodo che si chiude sull’89-55.
Nell’ultimo quarto i due coach danno ampio spazio alle panchine e i 10′ conclusivi si trascinano fino alla sirena finale, con Sassari che tocca persino il +43, con il punteggio che si cristallizza sul 110-74.
Per la Dinamo è la seconda gara consecutiva in casa con più di 110 punti segnati, dopo la vittoria su Brindisi, che permette ai sardi di ambire ad un piazzamento nei playoff Scudetto, dopo la delusione delle mancate Final Eight. Ora, prima della sosta, la squadra di Piero Bucchi è attesa da una doppia trasferta che potrebbe aprirle nuovi scenari: domenica prossima a Trento e poi la settimana successiva al PalaLeonessa di Brescia. Due scontri diretti che potrebbero essere già decisivi per la post season biancoblu.
Per Pesaro un pesante stop che non scalfisce minimamente la memorabile stagione e l’ottima classifica, con il 4° posto ancora in mano. Una battuta d’arresto che Repesa si augura di registrare come incidente di percorso, come detto il primo del 2023, in vista del tour de force delle prossime tre settimane: domenica prossima in casa con il fanalino di coda Reggio Emilia e sette giorni dopo la difficile trasferta di Venezia.
Due gare complicate, ma con la sfida contro Varese, nei quarti di Coppa Italia del 15 febbraio, alle porte e nel mirino degli uomini di Repesa. Una vittoria che renderebbe ancor più memorabile una stagione che difficilmente verrà dimenticata dai tifosi della Vuelle.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Carpegna Prosciutto Pesaro 110-74
Parziali: 29-21; 32-15; 28-19; 21-19.
Progressione: 29-21; 61-36; 89-55; 110-74.
Sala Stampa
Jasmin Repesa, Piero Bucchi e Massimo Chessa.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Jamal Jones 7: sorvegliato speciale dalla difesa di Pesaro, cade nel tranello commettendo subito due falli. I problemi disciplinari non lo limitano minimamente e continua comunque a martellare in attacco. Nella ripresa non tira i remi in barca e anzi, con il quarto fallo sul groppone, difende con ancora più aggressività, nonostante la gara sia già vinta. Durerà altri 5 minuti prima di uscire definitivamente dal match, con però in tasca 19 punti e 5 rimbalzi in appena 17′ giocati.
Chris Dowe 8: chiamato al pronto riscatto dopo la brutta prova di Napoli, non tradisce tra le mura amiche con una prestazione da trascinatore, sostituendo degnamente l’assente Robinson. L’ex Bamberg confeziona la migliore prestazione stagionale con una prestazione ai limiti della perfezione, sfruttando in continuazione il maggior tonnellaggio vicino al ferro rispetto agli esterni pesaresi, lasciando andare “lacrime” in terzo tempo che finiscono sempre in fondo alla retina. Nel primo tempo è l’unico sassarese in doppia cifra (14 punti) e con il titolo di MVP della gara già in tasca, legittimato dalla stoppata irreale su Totè. Nella ripresa non serve la stessa intensità, ma l’americano non ci sente e continua a dominare un avversario che si è già arreso da tempo. Alla fine il suo tabellino recita 22 punti, 5 rimbalzi, 5 assist, 29 di valutazione con Robinson seduto in panca che approva.
Filip Kruslin 7.5: il croato aveva ancora gli incubi dall’andata per i 27 punti di Abdur-Rahkman, che stasera ha pensato bene di diventare un personaggio della Marvel. Come Thanos, infatti, gli è bastato schioccare le dita e il numero 5 di Pesaro si è dissolto nel nulla. Una difesa accademica sul probabile MVP del campionato ha indirizzato il match in maniera decisa, sublimata anche oggi da medie al tiro che da oltre un mese sono ai limiti della perfezione, segnando 12 punti esclusivamente dai 6.75 con un impressionante 4/5. Super Filip!
Kaspar Treier 6.5: la classe operaia va in paradiso. Nel secondo quarto, quando la Dinamo firma il primo allungo, c’è anche l’estone, pronto come sempre a lottare e a fare a “cazzotti”, a fare insomma la classica legna.
Massimo Chessa 7: serata da ricordare per il redivivo play sassarese, che non andava in doppia cifra in LBA dal 2014(!), ironia della sorte proprio con la stessa Pesaro. Ma se allora furono 11, stasera sono stati addirittura 15 i suoi punti, con una prestazione al tiro perfetta, 100% con un 4/4 da tre che ogni volta ha fatto esplodere tutto il PalaSerradimigni. I 4 assist, poi, sono la classica ciliegina sulla torta.
DeShawn Stephens 6.5: parte a marce basse, forse intimorito dalla presenza di Kravic, si scioglie alla distanza e batte finalmente un colpo, dopo le ultime prove negative. Nella ripresa sale di colpi, facilitato anche dal +20 da amministrare, ma è bravo a non strafare. Chiude con 8 punti, 6 rimbalzi e soprattutto 3 rubate.
Eimantas Bendzius 7: silente come sempre, ma quando è chiamato in causa è letale. Il suo biglietto da visita in avvio di gara e di quelli che fanno spellare le mani al pubblico: penetrazione e assist cieco dietro la testa per Kruslin libero in angolo, tripla a segno e delirio. Dopo il bagliore iniziale una gara passata quasi nell’ombra, salvo riapparire magicamente per segnare i suoi tiri. Serata in ufficio da 14 punti, 3 rimbalzi, 2 rubate, 4 assist, 18 rimbalzi e +36 di plus/minus.
Stefano Gentile 7: sempre più l’anima di questa Dinamo, con in più una forma che sta raggiungendo sempre di più l’apice. Un’altra prova totale per lui, un sesto uomo di lusso se poi ti impacchetta una prestazione da 11 punti, 4 assist e la solita grande difesa, con in più 2 rubate.
Tommaso Raspino 6: non gioca solamente il garbage time della ripresa, ma Bucchi gli dà fiducia fin dal secondo quarto quando la gara va ancora portata a casa. Non segnerà stasera, ma lo spirito da lottatore è quello giusto.
Ousmane Diop 6: soffre parecchio nel primo tempo sia con Kravic che soprattutto con Totè, anche se un paio di fischi dubbi contro non lo aiutano di certo. Nella ripresa ha un rigurgito d’orgoglio è raddrizza la barra, segnando e tornando ad avere un impatto anche a rimbalzo. Fortunato che non sia servito più di tanto il suo apporto in una gara a senso unico, ma nelle ultime uscite si è visto un Diop in preoccupante flessione fisica. Da recuperare quanto prima!
Carpegna Prosciutto Pesaro
Dejan Kravic 5: all’andata aveva sopperito alla differenza di atletismo con Stephens e compagni con la tecnica e aveva praticamente dominato, oggi invece si è ribaltato il tavolo. Parte subito alla grande segnando 6 punti con Pesaro ancora ampiamente in partita, poi come per magia si eclissa e di conseguenza si spegne tutta la Carpegna. Chiude con un emblematico ZERO alla voce rimbalzi, inaccettabile.
Muhammad-Ali Abdur-Rahkman 4: per la prima volta non raggiunge la doppia cifra e in una stagione in cui sta facendo le onde, è di per se una notizia. Parte male perdendo qualche palla di troppo e l’ottima di Kruslin su di lui fa il resta. Praticamente non si presenta al PalaSerradimigni, segnando appena 4 punti con un solo tiro dal campo, con 5 perse e un -1 di valutazione che sono lo specchio della serataccia pesarese.
Riccardo Visconti 5: sale in doppia cifra, ma solo grazie ai ritmi blandi del finale. Prima di allora anche lui fatica come tutti i suoi compagni a prendersi tiri aperti, quelli che piacciono a lui.
Davide Moretti 4: subisce la difesa fisica dei padroni di casa, si innervosisce e praticamente si autoesclude dalla gara. Aggiusta i suoi numeri nell’ultimo quarto, smazzando 6 assist con 4 punti, ma ormai è troppo tardi per salvare la baracca. Da tre non è serata per Pesaro e specialmente per lui, con uno 0/6 che parla da solo.
Matteo Tambone 4.5: quando vede di fronte la Dinamo veste i panni del killer, come nei quarti di Final Eight del 2021 in cui mise la tripla della vittoria. Ma stasera toppa come il resto dei compagni, in difesa è uno dei pochi a sbattersi sempre e comunque, ma in attacco è completamente nullo, con 4 punti in pieno garbage time, 4 perse e -1 di valutazione.
Umberto Stazzonelli s.v.: Repesa lo butta nel finale a gara ampiamente in archivio.
Jon Axel Gudmundsson 5: entra nel secondo quarto e viene anche lui travolto dalla mareggiata sassarese con cui si chiude il match già a metà gara. Non fa mancare il suo impegno, specialmente su Gentile e Chessa, ma troppo poco per incidere su una gara del genere. Nel secondo tempo spara due triple che gli evitano la virgola finale.
Vasilis Charalampopoulos 6: quando la gara è ancora aperta è l’unico, insieme a Cheatham, a caricarsi la squadra sulle spalle e Pesaro gioca un discreto primo quarto. Il suo gioco interno crea qualche grattacapo a Bendzius, ma la spallata dei sardi nel secondo periodo fa collassare tutti i piani di coach Repesa e di conseguenza anche la gara del greco. Chiude con 8 punti e 5 rimbalzi.
Leonardo Totè 6.5: la lotta a rimbalzo non è il suo pane e anche stasera non fa eccezione con appena 3 palloni portati giù, ma quando entra lui Pesaro aumenta la pericolosità sotto le plance. Aiutato anche da un Diop in difficoltà, è bravo a costruirsi tiri facili in pick and roll con cui tengono a galla Pesaro, prima di affondare già all’intervallo sul -25. Nel secondo migliora ulteriormente i suoi numeri ed è l’unico che sembra voler evitare l’imbarcata finale, segnando 17 punti.
Kwan Cheatham 6.5: offensivamente, nel primo tempo, Pesaro è praticamente solo lui. Nel primo quarto, quando c’è ancora una partita, i suoi 9 punti trascinano gli ospiti ed è bravo a caricare di falli il rivale Jamal Jones, che è costretto a sedersi in panchina. Si accorge via via di predicare nel deserto e giustamente si stanca di portare la croce. Chiude con 15 punti e l’onore salvo.
Giovanni Olmeo