Oggi un vannizagnoli.it show breve, al ritorno dopo settimane particolari.
Ho meditato tanto se rivelarlo o meno, alla fine ho deciso di parlare, come sempre, tanto il discorso non riguarda questo sito di basket ma vannizagnoli.it.
Dunque, da tre gare l’accredito non c’è più, a Reggio Emilia, ovvero da quando ho raccontato per un’ora e due minuti Scafati, ovvero il patron Aniello Longobardi, ovvero il taglio che da anni ricerco ovunque e che a me non viene concesso mai. Magari 4 domande alla presentazione, 3 in sala stampa nel dopo partita, magari 5 se parlano l’allenatore e un giocatore.
Tutto, ma non quel che vorrei fare io, raccontare le persone, soprattutto l’extra basket. In parte quel che avviene con il Processo del lunedì, dove la squadra di All-Around.net svaria, ma di sicuro al contrario mio resta sulla pallacanestro.
E allora ho lì, in frigo, e magari poi valorizzerò il video racconto fatto con Scafati – controllerò se ho già pubblicato -, con Treviso – nella sera in cui la Reggiana risaliva in serie B – e questo di domenica con Brescia.
MInimo, anche quello con Brescia, ma con una bella intervista a coach Alessandro Magro.
Minimo perchè, anche quando e se l’accredito mi sarà restituito, ogni volta che riesco e che ho voglia, fra batterie scariche e steward e passanti che mi spostano il telefonino, mostrerò molto banalmente chi esce o chi entra – raro che arrivi presto – al Bigi.
Uno passa, magari 2 secondi, nulla, come se fosse reato mostrare i vip, che accedono in tribuna. Sponsor, amici di sponsor, dirigenti, giornalisti. Di chi conosco – una minoranza, ovviamente, rispetto a, forse 500 persone – dico qualche parola, saluto e accenno a chi.
Bene, domenica l’ho fatto, finchè è uscito un ultras, il capo corista. Insulti gratuiti agli arbitri, agli avversari, talvolta ai biancorossi, alla fine, nell’èra Menetti. A questo personaggio dico: “Sarai felice che non entro, così non inquadro voi”.
Gli ultras fanno persino segno al cameraman di Eleven sport, che io vedo tramite Dazn, di non riprendere e il bello che i cameraman, che non sono giornalisti, almeno professionisti, li assecondano pure.
Comunque, sempre in segno di protesta, anche nei confronti delle forze dell’ordine, racconterò un’altra volta come si è sviluppata un’aggressione vile, gratuita, davanti a una carabiniera e a un carabiniere e a due vigilesse.
Non sono mai stato tenero con le forze dell’ordine della mia città, qui lo sarò perchè il giornale non è mio, ma io penso che se per qualsiasi motivo un uomo aggredisce un’altra persona al naso, al collo, alla bocca, neanche saprei come sia stata, l’aggressione, bene, di sicuro il labbro dentro è rovinato superiore, e il naso dolente.
Mi fermo e penso ad altro, alla gioia che mi ha dato il Partizan nel successo a Madrid, con Punter, super, e anche Zak Leday in campo. Ricordo quando era a Milano, nella stagione della semifinale playoff vs il Bayern, quando ascoltavo in macchina radio Rai1, Massimo Barchiesi, lo strepitare il suo nome.
Rammento il mio incontro a Villorba con Zelimir Obradovic (nella foto), ero per il Giornale di Sicilia, in treno – raro che salga, ormai -, un quarto di secolo fa, per il volley, direi uomini, ma non ricordo.
Arrivai presto, coach allenava Treviso, su emozionante, vivo per i campioni, ne conosco un’infinità, di tanti sport. Detesto gli straricchi, i ricchi scemi, i potenti, i corruttori di arbitri e di bilanci, i partigiani, non dell’Anpi o per la liberazione, anzi, detesto gli intellettualmente disonesti, che quando ricevono un favore arbitrale glissano e quando lo subiscono fanno casino, come me per riprendere o raccontare una persona in più.
Scafati è quasi salva, non ho voglia di controllare la classifica avulsa, ho visto un bel David Logan scritto da Andrea Tosi, la Gazzetta, certamente non un mio simpatizzante – il giornalista -, Logan 40 anni, pazzesco.
Vedo Pancotto veleggiare verso la salvezza, vedo Verona appesa a un filo e vedo la penalizzazione di Varese, senza la quale Reggio Emilia rischierebbe tanto.
Ecco, la probità, appunto, non so se 16 punti in meno resteranno, per base, detesto le furbate, appunto, dei drlibblatori di regole. Sparigliatori di carte disonesti o caduti in miseria.
E allora è giusto che Varese retroceda. Se sarà, mi dispiacerà per Verona, che dovrebbe tenere anche in A2 Ramagli, per dare un segnale.