Stettino (POL), 17 ottobre 2023 – Un altro esordio amaro in Europa per la Dinamo Sassari, uscita sconfitta 93-85 a Stettino contro i King Wilki Morskie. Proprio nella città polacca che venne nominata dall’ex primo ministro britannico, Winston Churchill, nel celebre discorso sulla cortina di ferro del 1946, che segnò l’inizio, di fatto, della Guerra Fredda.
La Dinamo sembra ormai essersi assuefatta alla sconfitta negli esordi in Basketball Champions League, l’ultima vittoria, infatti, risale al 2020, in piena pandemia, in casa contro i turchi del Galatasaray, da allora solo sconfitte e pure belle roboanti per i biancoblu.
L’unica nota positiva di serata è la reazione dell’ultimo quarto, con la squadra di coach Piero Bucchi capace di risalire dal -24 fino al -8 con il quale si è chiuso il match in terra polacca, che potrebbe risultare decisivo in caso di arrivo a pari punti.
Una reazione più di nervi che d’orgoglio per una squadra in grossa difficoltà fisica, tanti sono infatti i membri del proprio roster in grave ritardo di condizione e un’amalgama con i nuovi membri difficile ancora da trovare.
Una sconfitta senza appello, o quasi, visto che coach Bucchi ha annunciato che la società farà ricorso per il pasticciaccio creato dagli ufficiali al tavolo, rei di aver aggiunto, a gioco fermo, un ulteriore minuto ai 10 canonici. Nella ripresa gli arbitri si accorgono dell’errore e, nonostante le lunghe proteste del coach biancoblu e di Kruslin che chiedevano la sospensione della gara, salomonicamente hanno tolto 60 secondi al cronometro del terzo periodo, come nulla fosse.
Quando la toppa è peggio del buco.
Errore tecnico per il quale la Dinamo può ampiamente recriminare, vista la rimonta della seconda frazione dei sardi, risaliti dal -20 a -9 a cavallo dell’intervallo, vanificata poi dal contro parziale di 8-2 dei padroni di casa, proprio in quel minuto fantasma nel finale di primo tempo.
Insomma oltre al danno pure la beffa, per una squadra che, dopo la prima vittoria stagionale con Treviso, ha visto riaffiorare tutti i problemi che stanno condizionando questo negativo avvio di stagione. Scarsa condizione fisica, causa dei tanti infortuni e forse di un precampionato non abbastanza allenante per un roster che sembra sempre giocare a rallentatore, e una difesa che definire allegra sarebbe un complimento.
Certo i campioni di Polonia c’hanno messo molto del loro, mettendo sul parquet grande fisicità nel pitturato, intensità e percentuali vicine alla perfezione, almeno fino al terzo periodo, prima di perdere la concentrazione e dilapidare il grande vantaggio nell’ultima frazione.
MVP del match Morris Udeze, doppia doppia da 19 punti e 10 rimbalzi, che ha banchettato sui poveri Gombauld e Diop. Bene anche le guardie Avery Woodson e Jhonathan Dunn, 14 punti a testa, che hanno fatto il bello e il cattivo tempo contro una difesa ospite parecchio soft.
Per Sassari tutti rimandati, a partire dal rientrante Breein Tyree, eroe con Treviso e spettatore non pagante in Polonia. A salvarsi i soli Filip Kruslin, l’unico a trovare il canestro con continuità con 15 punti, e Ousmane Diop, 15 punti e 7 rimbalzi, per 30 minuti malissimo, ma fondamentale nella rimonta finale che ha limitato di molto i danni, soprattutto per quanto riguarda il futuro doppio confronto.
Un inizio positivo per la Dinamo, che parte subito concentrata e con un ottimo approccio alla gara. Stettino resta a contatto grazie alle ottime percentuali e il primo quarto sembra chiudersi nel segno dell’equilibrio, con i padroni di casa avanti sul 24-22.
I sardi alla lunga soffrono il maggior atletismo degli avversari e il problema diventa lampante in avvio di secondo periodo. Un devastante 15-0 polacco che sembra già chiudere la contesa.
Il Banco di Sardegna si è ufficialmente smaterializzato dal campo, degno del miglior Houdini, nessuna reazione. Stettino banchetta dentro l’area, sembra la fine della gara con 25 minuti d’anticipo con il punteggio che recita impietosamente, 50-30.
Bucchi prova a mischiare le carte, si gioca la pressione a tutto campo e la difesa a zona, che fin da subito paga i primi dividendi, in un amen i sardi ritornano in partita con un 11-0 roboante firmato McKinnie (11 punti). Sembra essere girata l’inerzia, ma i King reagiscono e anche grazie al regalo del tavolo degli ufficiali chiude il primo tempo avanti 58-43.
La Dinamo entra in campo nervosa e arrabbiata per i problemi con il cronometro e Stettino ne approfitta, toccando anche il massimo vantaggio sul +26. La terza frazione si chiude sull’85-60 e una sola squadra in campo.
Qui i biancoblu hanno però la reazione che nessuno si aspetta, iniziano a difendere forte, cosa mai vista in quasi tutta la sera, e giocano in attacco senza forzare e con un minimo di raziocinio, con le percentuali che iniziano a salire.
I polacchi sembrano essere già sotto la doccia a festeggiare, con la Dinamo che arriva miracolosamente sul -9 a 2′ dalla sirena. La rimonta effettiva è però impossibile e sul 93-85 si chiude il match, ma il parziale di 8-25 nel finale non può che dare a Piero Bucchi uno spunto di riflessione, vedendo la reazione di una squadra che non è affondata davanti alle evidenti difficoltà.
Perciò un altro avvio in salita per Sassari in Europa, chiamata a rialzare la testa fra una settimana, mercoledì in casa contro l’altra capolista del girone, l’AEK Atene, e candidata numero uno a vincere il girone. Ma prima di allora è attesa ad un’altra trasferta, una delle più complicate della stagione in LBA, nella tana della capolista Virtus Bologna di coach Luca Banchi.
Due prove al limite dell’impossibile per una squadra che fatica a ritrovarsi, con giocatori ancora slegati tra loro, e chissà che la crisalide non possa trasformarsi finalmente in farfalla proprio nel momento più complicato, contro una di queste due corazzate.
Si accettano miracoli!
King Stettino – Dinamo Banco di Sardegna Sassari 93-85
Parziali: 28-22; 30-21; 27-17; 8-25.
Progressione: 28-22; 58-43; 85-60; 93-85.
Sala Stampa
Ousmane Diop, Piero Bucchi, Morris Udeze e Arkadiusz Miloszewski
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 5: la prima gara steccata da quando indossa la maglia di Sassari. Non riesce a dare la sua impronta la match, confusionario in regia e troppo generoso in difesa, commettendo troppi falli, spesso evitabili.
Kaspar Treier 4.5: sarebbe dovuta essere la sua gara, visto l’alto tasso di fisicità degli avversari e invece si stenta a credere che abbia veramente giocato per 15′. Nullo in difesa e per uno come lui, che quando sta bene è bravo a far sentire il corpo all’avversario, è inaccettabile. Appena 2 rimbalzi e 2 punti, troppo poco anche per lui.
Breein Tyree 4: la brutta copia dell’eroe di sabato scorso. Sembra aver pagato lo sforzo in LBA dopo i due mesi di stop. Senza gambe, fatica a saltare il proprio marcatore, e senza testa con giocate spesso illogiche, andando a schiantarsi sui lunghi polacchi. Entra e piazza subito due punti in zingarata come contro Treviso e poi si affloscia. Deve semplicemente trovare la condizione migliore.
Filip Kruslin 6: per la prima volta in stagione sprazzi del Kruslin della passata stagione, quello che viaggiava al 50% da dietro l’arco. Tiene in piedi la Dinamo nel secondo quarto shock con 3 triple, altrimenti sarebbe stato un trentello facile facile già dopo un tempo. In difesa paga ancora la condizione fisica non eccellente, certo è che il resto dei compagni non lo aiuta sembrando la schiera di cartonati che affollavano il PalaSerradimigni nel periodo della pandemia.
Stanley Whittaker 5.5: parte con un’altra faccia, gestendo il gioco con discreto fosforo e trovando anche il fondo della retina. Nel secondo quarto viene inghiottito anche lui nel gorgo in cui sprofonda la Dinamo, con Stettino che prende il comando delle operazioni. Nella ripresa cala alla distanza, facendo riaffiorare i problemi di condizione di questo inizio di stagione. Chiude comunque con 11 punti e 7 assist.
Stefano Gentile 5.5: in avvio è uno dei migliori, segna un paio di triple a gioco rotto, mettendoci la solita grinta in difesa. Poi si sfalda come il resto della squadra, senza più ritrovare il bandolo della matassa.
Ousmane Diop 6: Stettino adegua la propria difesa su di lui, ogni volta che la palla va sotto a lui, il raddoppio e automatico, così come la persa. Lo scoramento è visibile, perché non gli riesce nulla, ma nel quarto periodo si scatena. Un moto d’orgoglio che riporta quasi da solo la Dinamo sotto la doppia cifra di vantaggio, evitando un trentello, cosa che potrebbe risultare decisiva negli scontri diretti con i polacchi. Chiude con 15 punti, 7 rimbalzi, di cui 5 in attacco.
Stephane Gombauld 5: se gli avversari ti negano il pitturato vengono fuori tutti i limiti del centro francese. Se poi non ci mette almeno l’aggressività a rimbalzo allora fatica tutta la squadra a reggere difensivamente. Viene masticato e digerito da Udeze.
Alfonzo McKinnie 5.5: ha una fiammata clamorosa nel secondo quarto nero della Dinamo, segnando 8 punti consecutivi che riportano i sardi sotto la doppia cifra, prima di venire respinti con perdite. Nella ripresa si spegne. Ancora troppe luci e ombre per l’ex Golden State, che si autoesclude durante la gara mostrando forse limiti caratteriali. Peccato, perché poteva essere la partita in cui la Dinamo poteva cavalcarlo, chiudendo con l’80% al tiro e 11 punti.
Vasilis Charalampopoulos 5.5: l’autonomia è ancora limitata ed esce via via dalla contesa. Si unisce nel finale alla rimonta capitanata da Diop, ma è troppo tardi.