di Michele Longo (Vox&One podcast)
Treviso 3 dicembre 2023 – Tra Nutribullet Treviso e Happy Casa Brindisi era molto più di una partita. I fatti dell’estate, la separazione non di certo consensuale con Vitucci e Giofrè, i tanti ex (ben 8) e infine la triste classifica di entrambe le squadre lasciavano immaginare una partita magari non bellissima, ma combattuta, di orgoglio e di coraggio. Non è stato nulla di tutto ciò. Treviso ha letteralmente distrutto Brindisi per 86-60, asfaltandola sin dal primo quarto, chiusi dai salentini con soli 5 punti.
Partita francamente incommentabile, senza storia e senza mordente. La difesa di Brindisi è stata sempre in balia dell’attacco trevigiano che ha chiuso il primo tempo tirando con il 64,6% da tre, i salentini non sono mai riusciti neanche lontanamente a riaprire la partita, se non per un piccolo rientro nel terzo quarto che però non ha portato a nulla ed è stato prontamente neutralizzato da un ottimo Allen. In Contrada Masseriola ci sarà molto di cui discutere, anche perché appare davvero incomprensibile un atteggiamento ai limiti dello strafottente di fronte a un match tanto importante.
QUI TREVISO – Dopo una settimana che definire difficile è un eufemismo, Frank Vitucci trova la squadra che desiderava da diverse settimane. In particolar modo due mosse hanno sparigliato le carte. La prima è stata panchinare Harrison e inserire Bowman in quintetto (devastante con 19 punti, 6 rimbalzi e 4 recuperi); la seconda la scelta di andare small ball con Olisevicius da 4 e Mezzanotte da 5, mettendo in crisi Bayehe costretto a uscire sull’arco e liberando l’area per le penetrazioni devastanti di Justin Robinson e Ky Bowman.
Vitucci l’ha vinta per KO tecnico sia dal punto di vista tattico, sia da quello mentale essendo riuscito a tenere stabile un ambiente infuocato che mal aveva sopportato le nove sconfitte con cui si è aperto il campionato. Gli innesti di mercato, Robinson e Olisevicius, sembrano azzeccati e dopo solo una settimana sono già risultati decisivi. Non sarà di certo questa la vittoria che salverà Treviso, ma di certo è un buon trampolino di lancio per una squadra con molto talento che fino ad ora ha decisamente sottoperformato.
QUI BRINDISI – La squadra di coach Sakota veniva da una vittoria casalinga contro la Virtus Bologna, era in fiducia, aveva mostrato lenti ma costanti miglioramenti e affrontava una squadra in crisi nera e sull’orlo di una crisi di nervi. Uscirne con un -26, senza aver lottato per un solo minuto è un passo indietro troppo importante per non essere definito preoccupante, ai limiti del vergognoso e che sarà tragico se nel finale di stagione si dovesse andare alla conta della differenza punti negli scontri diretti. A metà del secondo quarto il tabellino recitava un 5/5 di Senglin e un 0/16 del resto della squadra. basterebbe questo per descrivere lo scempio visto in campo.
Brindisi ha mostrato nuovamente tutti quei limiti tattici e mentali che sembravano essere stati mandati in soffitta dopo l’arrivo di Sakota. Il coach serbo di cittadinanza greca ha ormai scelto una rotazione a 8 giocatori, lasciando fuori sia Laquintana che Lombardi. Con un solo impegno a settimana la mossa ci può anche stare, in quanto porterebbe quintetti più omogenei e con sempre uno dei leader designati in campo. Il problema è se questi otto decidono di lasciare la testa negli spogliatoi.
Senglin ha dimostrato che può essere il leader di questa squadra, ma non il salvatore della patria se è circondato da giocatori non in grado di segnare un solo punto nei primi 13′ di partita. Morris, preferito a Kyzlink (appena rinnovato per altri due mesi), ha mostrato qualcosa solo nel terzo quarto dopo ave chiuso il primo tempo con uno 0/5 al tiro e -5 di valutazione, JaJuan Johnson al rientro è completamente fuori forma, Laszewski si è sciolto come un ghiacciolo nel Sahara dopo alcune prestazioni incoraggianti, sul nuovo acquisto Loren Jackson invece meglio sospendere il giudizio poiché arrivato da pochi giorni, ma non sembra davvero possa essere il salvatore della patria. Se questa è la tenuta mentale della squadra, al presidente Marino probabilmente resta solo da contare le giornate prima dell’aritmetica retrocessione in A2.
NutriBullet Treviso – Happy Casa Brindisi 86-60
Parziali: 23-5, 22-18, 14-19, 27-18
LE PAGELLE
NUTRIBULLET TREVISO
Ky Bowman 8: Brindisi quest’estate non ha voluto riconfermarlo lasciandolo a Treviso. Lui ha aspettato questa partita per togliersi qualche sassolino dalle scarpe e dimostrando di essere completamente guarito dall’infortunio alla mano.
Alessandro Zanelli 7,5: 13 punti in 18 minuti con 3 triple e 100% al tiro. Anche lui aveva questa data segnata sul calendario.
D’Angelo Harrison 6,5: Nervoso e confusionario. Ritrova però il tiro dalla distanza e sigilla il +26 con una bomba delle sue da dieci metri.
Leonardo Faggian sv
Justin Robinson 6,5: Più che punti da lui Vitucci vuole quella padronanza e gestione del ritmo che Booker non era in grado di garantirgli. Il piccolo Justin sembra assolutamente in grado di assolvere a questo compito.
Andrea Mezzanotte 6: Gioca da 5 tattico ed è la mossa vincente.
Terry Allen 7: Un po’ in ombra, ma segna 5 punti decisivi nel terzo quarto, proprio quando Brindisi aveva ricucito fino al -12e Treviso sembrava poter ripiombare negli incubi delle prime nove giornate. Chirurgico.
Osvaldas Olisevicuis 7,5: Letale. Il coltellino svizzero nelle mani di Vitucci che con la sua versatilità fa a fette la difesa di Brindisi. Molto probabilmente la mossa di mercato che cambierà la stagione di Treviso.
Pauly Paulicap 6: Insieme a Gora Camara, fuori dalle rotazioni, sarà quello che soffrirà maggiormente il nuovo assetto tattico. Resta comunque un ottimo rollante per un play come Bowman.
HAPPY CASA BRINDISI
Jamel Morris 5: i 13 punti, segnato quasi tutti nel terzo quarto, non bastano a giustificare il nulla fatto vedere negli altri tre periodi.
Xavier Sneed 4: Il ragazzo ha un problema. Quando le cose non vanno per il verso giusto vuole strafare e prendere per mano la squadra. Non è però quel tipo di giocatore e da pedina insostituibile dello scacchiere di Sakota, diventa irritante e deleterio. Si prende 17 tiri, più di Senglin o Morris, segnandone solo 3 (1/9 dall’arco).
Nate Laszewski 4: Quando la partita è tesa e la palla scotta mostra ancora tutti i limiti caratteriali e mentali tipici di un rookie non del tutto pronto a un minutaggio così importante. Però si conferma solito a rimbalzo.
Joonas Riismaa 5: i 9 punti arrivano tutti a babbo morto, ma almeno ci mette grinta e cuore fino alla fine nonostante il passivo pesante. Protagonista anche di un po’ di trash talking con il suo amico Harrison.
JaJuan Johnson 4,5: Appena rientrato dall’infortunio e completamente fuori forma. Con il senno di poi un errore schierarlo a discapito di Kyzlink.
Jordan Bayehe 5: In difficoltà contro il quintetto che gli contrappone Vitucci. Lontano parente del dominatore che ha spaventato la Virtus.
Jeremy Senglin 6,5: Unica luce di Brindisi. A metà del secondo quarto gli unici 5 canestri segnati da Brindisi erano solo suoi. Limitato dai falli e dall’inconsistenza dei suoi compagni di squadra.
Loren Jackson 5: “Brandon Knight o qualcuno di altrettanto forte” esclamava il presidente Marino qualche settimana fa. Appena arrivato e subito buttato nella mischia non merita già un giudizio definitivo. Certo è che sembra un bambino che gioca con gli adulti e di certo, su questo ci si può mettere la mano sul fuoco, non è un giocatore del livello di Knight o qualcuno che può far svoltare la stagione.