Sassari, 17 dicembre 2023 – La posta in palio, si sapeva dalla vigilia, era alta: per la Dinamo Sassari era fondamentale vincere per non farsi risucchiare definitivamente dal fondo della classifica, fondo in cui ristagna ancora l’Happy Casa Brindisi, alla ricerca del primo blitz esterno della stagione. Dopo una gara tesissima e passata per quasi tutto il tempo ad inseguire, sono proprio i padroni di casa a vincerla per 84-81, stoppando la Stella del Sud sul più bello nei secondi conclusivi.
Per gli uomini di coach Piero Bucchi un successo lungamente inseguito e trovato, grazie soprattutto all’innesto di forze fresche dei rientranti Stanley Whittaker e Ousmane Diop, dopo settimane in cui l’allenatore bolognese è stato costretto a gestire un roster con la coperta troppo corta.
Il fragoroso tonfo di Brescia aveva evidenziato le grandi carenze dei sardi sotto le plance, con il solo Gombauld a portare la croce. Stasera il rientro di Diop è stato vitale per i biancoblu, che son tornati a dominare sia a rimbalzo (34-24) che in attacco, chiudendo il match con i salentini con oltre il 67% da dentro l’area (23/34).
Supremazia in area aiutata anche dalle scelte di coach Dragan Sakota, che per lunghi tratti ha preferito giocare senza un vero centro di ruolo, preferendone uno più mobile con l’intento di portare fuori dal pitturato uno dei due lunghi dei sardi.
MVP di serata Breein Tyree, 17 punti, ancora troppo a corrente alternata, ma quando si è acceso è stato il vero protagonista nella rimonta del secondo periodo e infallibile nel finale con i liberi della vittoria. Fondamentale il rientro di Diop, 13 punti e 8 rimbalzi, e nonostante le tante settimane stop una vagonata di energia sotto le plance, vitale per restare aggrappata ad una Brindisi pugnace.
Menzione speciale per Vasilis Charalampopoulos, 11 punti, 7 dei quali solamente nella sua grande prima frazione, poi 25 minuti di silenzio e infine, come un killer consumato, i 4 punti segnati nei minuti finali con annessa la ciliegina di serata: la stoppata su Jackson che di fatto ha chiuso la contesa.
Brindisi va via dalla Sardegna con l’amaro in bocca, dopo aver assaporato per oltre 30′ il primo successo fuori dalle mura amiche e la consapevolezza di aver gettato al vento una grande occasione per tirarsi fuori dalle sabbie mobili della classifica.
Tutto questo senza Jamal Morris, uno dei migliori realizzatori della squadra di Sakota, restato in Salento per una botta al ginocchio subita in settimana. Assenza che non ha demoralizzato l’Happy Casa, aggressiva fin dalla palla a due e precisa quasi esclusivamente dall’arco chiudendo il primo quarto con un clamoroso 7/10 (70%), sugli scudi il cecchino Jeremy Senglin, 15 punti con 5/7 da tre.
Le percentuali da tre sono fisiologicamente scese, ma proprio grazie al tiro pesante ha sempre tenuto le mani sulla gara, almeno fino alla penultima sirena in cui continuava a tenere un ottimo 52%. L’appannamento nell’ultima frazione è stata una delle chiavi nel calo degli ospiti, capaci di segnare solamente una delle sette triple tentate e se dentro l’area hai sempre faticato per trovare un canestro facile, allora è dura portarla a casa.
Solamente il talento del discusso JaJuan Johnson, 12 punti con 6/8 dentro l’area, ha tenuto in piedi quasi da solo l’attacco brindisino nel finale, con il canestro del sorpasso a 30 secondi che sembrava aver rimesso i binari verso la parte degli ospiti. Proprio l’incapacità di attaccare l’area è stata alla lunga un limite per la squadra di Sakota, con l’ex Cantù e Pistoia autore da solo del quasi 50% dei punti realizzati dall’intera squadra.
L’Happy Casa, come detto, parte subito in quinta con mani già roventi dall’arco. Il Banco prova a reggere l’urto, grazie al solito Gombauld e ad un Charalampopoulos nuovamente ispirato, andando addirittura avanti sul 18-17. In difesa i sardi continuano a restare un giro dietro, impazzendo dietro il giro palla ospite che trova sempre un tiratore aperto dall’arco.
Il 7/10 della Stella del Sud avrebbe abbattuto chiunque, ma non il greco di casa che tiene la Dinamo a contatto fino al 22-25 col quale si chiude la prima frazione.
I salentini continuano a martellare dall’arco, è proprio un gioco da 3 punti di Sneed (13 punti) a permettergli di dare la prima vera spallata al match, +9. Il rientro di Diop ridà linfa vitale ai sardi, ma gli ospiti sembrano in missione e grazie al talento di un immenso Johnson volano anche sul +12 a metà periodo.
Nel momento di massima difficoltà si sveglia Tyree e decide di caricarsi i compagni sul spalle, firmando insieme a Gombauld un parziale di 18-7 negli ultimi quattro minuti del quarto, andando negli spogliatoi solamente sul -1, 50-51.
Sembra girare l’inerzia in favore dei padroni di casa, infatti sembra, perché Senglin torna a martellare dalla lunga distanza e insieme ad un efficace Kyzlink (12 punti) firmano l’ennesimo break in favore della squadra di Sakota. La sfida inizia a farsi spigolosa e gli attacchi faticano a trovare punti facili, con la Dinamo che sigilla la propria area, ma è letteralmente inoffensiva dall’altra parte.
Il redivivo Whittaker (6 punti) ha un sussulto, piazzando due canestri di pregevole fattura che sono puro ossigeno per i sassaresi, -1. Laszewski (13 punti) si iscrive anche lui alla fiera della tripla con Brindisi che riprova il nuovo allungo sul +6, fino alla pronta risposta di McKinnie (9 punti) che chiude il terzo periodo sul 64-67.
Si percepisce che la gara sia importante per entrambe le compagini, tanti i falli in avvio di ultima frazione, con la palla a spicchi che ha preso sempre più le sembianze di una palla medica. Treier, dopo una gara da spettatore, piazza 5 punti in fila che rianimano tutto il PalaSerradimigni, 69 pari.
La gara è in sostanziale equilibrio, spezzato solamente dall’ingenuo antisportivo di Diop che frutta il +3 per l’Happy Casa con l’affondata di Johnson. Un nuovo protagonista risolleva una Dinamo sull’orlo del baratro, con Charalampopoulos autore di 4 punti consecutivi che permettono ai sardi di rimettere il muso avanti, 75-74 a 3′ dalla sirena.
Gli eroi di serata Senglin e Tyree rispondono colpo su colpo con due giocate da 3 punti ciascuno, con il distacco che resta invariato, con i padroni di casa avanti sul +1. Sneed e Diop sono infallibili a gioco fermo e proprio il centro senegalese commette, in attacco, il suo sanguinoso 5° fallo a 50” dalla sirena.
JaJuan Johnson ha deciso di volerla vincere e grazie al suo talento sconfinato, piazza un canestro clamoroso dalla media. Nuovo controsorpasso sull’80-81 a 28 secondi dalla fine.
Timeout Bucchi, Tyree viene designato per la giocata decisiva e proprio l’ex Ostenda attacca il ferro andando a prendersi il fallo di Sneed e la conseguente gita in lunetta. La mano non trema e Sassari torna avanti sull’82-81.
Questa volta tocca a Sakota fermare il tempo, sulla rimessa offensiva che decide una gara drammatica, la palla va a Jackson che prova un’improbabile zingarata conclusasi con la stoppata di Charalampopoulos che fa esplodere l’intero palazzo. Tecnicamente il tempo non è ancora scaduto, perché Tyree subisce fallo a 5 decimi dalla conclusione e i suoi due liberi realizzati fissano il punteggio sull’84-81.
Per l’Happy Casa una sconfitta che brucia parecchio, perché la prima vittoria esterna era veramente in pugno, prima di vederla volare via come il vento. La buona prestazione resta, che se si aggiunge alle recenti vittorie su Virtus Bologna e Varese è un ottimo viatico per le gare future, in cui la squadra potrà giocarsi le sue carte per risollevare le sorti di una stagione nata male.
Brindisi ora è attesa alle ultime due sfide del 2023, ampiamente alla portata della Stella del Sud: sabato prossimo in casa contro Scafati e il 30 dicembre a Cremona, contro la sorprendente squadra di coach Cavina.
Per la Dinamo una vittoria che permette ai sassaresi di tornare a respirare, davanti ad una classifica che rischiava di togliere il fiato. La notizia più positiva per Bucchi è il ritorno al completo dell’organico, se si esclude il lungodegente Bendzius, e ora il lavoro in palestra potrà finalmente riportare la squadra al livello intravisto nel precampionato.
Lo spazio per allenarsi però resta poco, perché Sassari, già questo mercoledì, è attesa ad un autentico spareggio per il passaggio del turno in BCL: la sfida, sempre in casa, contro i polacchi dello Stettino e non basterà solamente vincere, ma ribaltare anche il -8 dell’andata.
I segnali sembrano positivi, ma la Dinamo è chiamata alla prova più complicata, prova che in questa stagione ha sempre toppato: dare continuità ai risultati.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Happy Casa Brindisi 84-81
Parziali: 22-25; 28-26; 14-16; 20-14.
Progressione: 22-25; 50-51; 64-67; 84-81.
Sala Stampa
Dragan Sakota, Ousmane Diop e Piero Bucchi
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 6: parte molto bene, segnando subito una delle rare triple di serata della Dinamo e smazzando i primi 3 assist. Poi però si inceppa, commettendo una serie di errori e palle perse (4) che gli tolgono piano piano sempre più fiducia.
Kaspar Treier 6.5: nei primi 30 minuti viene impiegato con il contagocce, visto soprattutto il rientro di Diop. Ma è fondamentale in avvio di ultimo periodo, firmando da solo il 5-0 che ricuce definitivamente lo svantaggio: prima con un bel arresto e tiro dalla media e poi è freddo a gioco fermo, piazzando un 3 su 3 che rinvigorisce le speranze dei biancoblu.
Breein Tyree 7.5: una gara ad intermittenza per l’ex Ostenda. Si accende solamente nel secondo periodo, mettendosi sulle spalle tutto l’attacco e andando subito in doppia cifra, salvo poi spegnersi nuovamente in avvio di ripresa. Ma il bagliore generato nell’ultima frazione è accecante. Punisce costantemente i cambi difensivi degli ospiti, che faticano ad arginare la sua elettricità, generando sempre un vantaggio per gli uomini di Bucchi. Glaciale nel finale dalla lunetta con un 5/5 che spezza la resistenza brindisina. Chiude con 17 punti e 3 assist. MVP della partita.
Filip Kruslin 5.5: non riesce a scrollarsi di dosso la negatività di questa prima parte di stagione. Si prende solamente due tiri dal campo, ma soprattutto soffre a contenere la vivacità di Sneed. Alla fine si salva parzialmente con i 4 assist che porta alla causa sassarese, ma urge quanto prima recuperare una condizione fisica almeno accettabile.
Stanley Whittaker 6: sul piede di partenza prima dello stop virale. Sfrutta parzialmente l’ennesima occasione che gli offre Bucchi al suo rientro, soprattutto nella terza frazione piazzando un paio di canestri di puro istinto. Certo la regia è un’altra cosa e anche stasera ha dimostrato di avere parecchie lacune.
Stefano Gentile 5: non riesce a trovare le chiavi giuste del match. In difesa fa a sportellate e questo forse gli fa perdere lucidità dall’altra parte del campo. Ha un paio di lampi quando finalmente può tornare a dialogare con Diop, servendogli due cioccolatini al bacio, ma tolto questo fatica per quasi tutti i 21′ sul parquet.
Ousmane Diop 7.5: Sassari ritrova dopo oltre un mese la sua vera dinamo, il centro senegalese. Quella voglia, quella grinta là sotto che ai biancoblu è mancata più dell’aria. Ci impiega un paio di minuti per accendersi, ma una volta fatto prende possesso del pitturato, trovando punti e una quantità industriale di falli che lo mandano in lunetta. Bene anche nella ripresa, dove inizia a pesare la sua presenza soprattutto in difesa. Nel finale perde lucidità con un sanguinoso antisportivo e un fallo in attacco a meno di un minuto dalla sirena, che lo toglie definitivamente dalla contesa, rischiando di rovinare la sua gara e di conseguenza anche quella della Dinamo. Chiude con 13 punti, 8 rimbalzi e 6 falli subiti.
Stephane Gombauld 6.5: nel primo tempo è il solito Gombauld, capace di dettare legge nell’area avversaria, andando negli spogliatoi già in doppia cifra e restando perfetto al tiro, con un 5/5. Nella ripresa però si sgonfia come un soufflé, perdendo di cattiveria e aggressività.
Alfonzo McKinnie 6.5: ritrova fiducia e si vede, aggredendo fin da subito la difesa ospite. Meno incerto del solito palla in mano, diventa un fattore nel terzo periodo dove si sblocca anche da oltre l’arco. In difesa è molto più concentrato, senza perdersi mai il proprio uomo, cosa notata anche dal coach che nei secondi finali, dopo il quinto fallo di Diop, lo impiega addirittura da cinque tattico, dando un’ottima risposta sullo scatenato JJJ. Il prossimo step è quello di dare continuità ad una sua stagione fatta di pochi alti e molti bassi.
Vasilis Charalampopoulos 7: in avvio è il migliore in casa Dinamo, stampando subito 7 punti che sembrano il preludio ad una grande serata. Invece si bloccano le rotative, messo in crisi da una difesa brindisina che gli blocca i rifornimenti. Perde la fiducia iniziale e la sua prestazione ne risente, soprattutto in fase difensiva in cui è costantemente in ritardo sui tiratori avversari. Nel finale, però, torna a mettere la sua impronta al match, con un paio di giocate determinanti per la vittoria finale. Prima con i 4 punti consecutivi segnanti nel momento in cui Brindisi sembra avere tutta l’inerzia della gara dalla sua parte; poi con la stoppata su Jackson che sigilla i due punti in classifica, per ora i più pesanti di tutta la stagione biancoblu.
Happy Casa Brindisi – a cura di Michele Longo
Niccolò Malaventura ne
Tommaso Laquintana 5: Sakota lo inserisce nuovamente nelle rotazioni, lui non fa nulla per meritare di stare in campo. Sbaglia due triple con metri di spazio in momento decisivi e se non mette neanche questi tiri allora c’è da chiedersi perché meriti tanta fiducia.
Xavier Sneed 6,5: Tira male come sempre in trasferta, ma il suo apporto in termini di energia e difesa è sempre fondamentale. Un solo appunto, chi scoprirà cosa gli passa per la testa quando decide di prendere una tripla dal palleggio, probabilmente potrebbe vincere un premio Nobel.
Nate Laszewski 6,5: Due triple importantissime, ma anche tanti errori difensivi in momenti chiave della partita in cui si perdere più volte Charalampopoulos. Resta comunque uno dei più solidi.
Joonas Riismaa ne: Uno dei grandi misteri dell’era Sakota, incomprensibile perché non veda più il campo.
Fadilou Seck ne
Eric Lombardi 5,5: Soffre immensamente giocando da 5 tattico nei pochi minuti in campo. Sovrastato da Gombauld e Diop, ma non è di certo colpa sua che pivot non è.
JaJuan Johnson 7,5: Signori e signore JJJ is back. Grande partita da 12 punti con 6/8 al tiro e il canestro, bellissimo, della speranza prima dei due liberi di Treier. DeRycke aveva detto che questa sarebbe stata una settimana fondamentale per il suo recupero, lui ha dimostrato che di classe ne ha ancora. Forse però è già troppo tardi per le sorti di Brindisi.
Jordan Bayehe 6: Dimenticato in panchina non si sa per quale motivo, nonostante un’ottima difesa sui cambi.
Jeremy Senglin 7: Si conferma uno dei pochi a sapersi creare il tiro dal palleggio, anzi forse dovrebbe forzare anche di più e avere maggiormente la palla in mano. Incomprensibile che non sia stato lui a gestire l’ultimo possesso.
Tomas Kyzlink 6,5: In campo per l’infortunato Morris, nel primo tempo sembra molto in palla, salvo poi calare alla distanza.
Loren Jackson 6: Neanche male per tutta la partita, ma perché ha lui la palla in mano nell’ultimo possesso? Ma soprattutto, perché un giocatore di 173cm decide, a 5 secondi dalla fine, di penetrare in un’area piena di gente pronta a cancellarti? Domande che a Brindisi si faranno per lungo tempo, soprattutto quando, con ogni probabilità, l’anno prossimo si troveranno a giocare in A2.