Sassari, 30 dicembre 2023 – Son passati 7 mesi dalla serie dei quarti Playoff, in cui la Dinamo Sassari ha liquidato la Reyer Venezia con un secco 3-1, ma questa sera al PalaSerradimigni son sembrati 7 anni, perché per lunghi tratti le due squadre non parevano neanche della stessa lega. I lagunari hanno messo il turbo dopo 15 minuti e con un parziale devastante di 24-1, hanno di fatto portato a casa la vittoria per 62-73 e mantenuto la vetta della LBA; per la Dinamo un altro crollo e ora la classifica fa paura davvero.
La Reyer continua ad andare a due velocità diverse: in LBA vola, consolidando il primato in classifica dopo lo spareggio vinto con Brescia; mentre in Eurocup continua a stentare, non aiutata neanche dal calendario con le ultime tre gare consecutive in trasferta, l’ultima a Badalona, e in cui non vince da oltre un mese, al Taliercio contro Amburgo.
Neanche i problemi fisici hanno frenato la squadra di coach Neven Spahija in Sardegna, out Simms, con un Marco Spissu, grande ex di serata, a mezzo servizio per i problemi alla schiena, e ancora senza la nuova firma sotto i tabelloni Mfiondu Kabengele, arrivato a in laguna solo un giorno fa.
Con l’ex AEK Atene ancora in attesa di essere aggiunto al roster, è bastato un titanico Amedeo Tessitori, doppia doppia da 11 punti e 12 rimbalzi, per dettare leggere sotto le plance, con gli orogranata dominatori incontrastati del pitturato (32-47). Una supremazia che ha permesso ai veneti seconde e terze chance vitali per il break tra secondo e terzo periodo.
Un 24-1 di parziale che ha di fatto ucciso il match, con la Reyer abile a risalire dal 28-21 e volare in una manciata di minuti fino al 29-45 che ha indirizzato definitivamente le sorti verso la causa ospite. Oltre al centro della nazionale, MVP di serata, bene il solito Rayjon Tucker, 13 punti e lampi sporadici ma accecanti di onnipotenza cestistica; così come anche l’altro grande ex Jeff Brooks, 12 punti e una solidità difensiva granitica che sull’isola conoscono bene, e Kyle Wiltjer, 15 punti e 6 rimbalzi.
Una vittoria veneziana aiutata da un attacco della Dinamo Sassari a dir poco spuntato, che ha chiuso poco sopra il 27% dal campo. La squadra di coach Piero Bucchi ha stentato ad imporre il proprio gioco offensivo e anche stasera ha faticato da morire per segnare più di 60 punti.
Certo se poi i tiratori biancoblu sbagliano tutti i tiri aperti a loro disposizione, Kruslin e Charalampopoulos su tutti, allora vincere anche contro le squadre in fondo alla classifica risulterà problematico. Un attacco che è andato in apnea a cavallo dell’intervallo, con gli uomini di Bucchi che si sono schiantati contro il muro orogranata anche dentro l’area, senza mai trovare una facile conclusione.
L’unica boccata d’aria fresca l’ha portata il nuovo arrivato Brandon Jefferson, atterrato dagli USA appena da qualche ora, e dimostrando di avere punti nelle mani, tanti punti nelle mani. 15 punti al proprio tabellino che confortano una Dinamo per mesi alla disperata ricerca di qualcuno abile a segnare a gioco rotto, con il solo Breein Tyree, anche stasera a fasi alterne con 11 punti, in grado di farlo in questo complicato avvio.
Bene anche Ousmane Diop, 13 punti e 8 rimbalzi, l’unico in grado di creare reali grattacapi nel pitturato alla Reyer, vista l’assenza giustificata, a causa di un attacco virale subito in settimana, di Stephane Gombauld, autore di una prova fortemente insufficiente. La partenza del deludente Whittaker, perciò, non ha risolto tutti i problemi, ma solamente acuiti gli altri atavici problemi di una squadra che ha ancora difficoltà a chiamarsi tale.
Tra questi un grande nervosismo fuoriuscito nella ripresa in tanti membri di casa Dinamo, dal capitano Stefano Gentile, a Diop, fino al grande capo Stefano Sardara e che ha contagiato velocemente tutti. Un clima teso per una situazione inedita per una squadra come Sassari, invischiata definitivamente nella lotta salvezza.
Per la Reyer Venezia un capodanno dolce alle porte, con la prima piazza nel mirino in vista delle Final Eight di Coppa Italia e una sola gara rimasta nel girone d’andata, in casa domenica contro la sorprendente GeVi Napoli di coach Milicic. Una settimana piena in palestra, una rarità nell’intasato calendario dei veneti, utile per inserire al meglio il nuovo innesto Kabengele e puntare seriamente alla rincorsa ad un titolo che manca dal febbraio 2020, l’ultima e unica Coppa Italia presente in bacheca.
La Dinamo Sassari continua invece la sua folle corsa sulle montagne russe, fatta di alcuni up e molti, troppi, down. Ora il penultimo posto dista appena due punti, con praticamente mezzo campionato già in archivio. La trasferta di domenica prossima a Pesaro sarà fondamentale per risalire la china quanto prima e sfatare il tabù fuori dalle mura amiche, che hanno visto gli uomini di Bucchi sempre sconfitti in questa LBA.
Prima di allora, questo mercoledì, è di nuovo tempo di Basketball Champions League, in Francia nella Gara 1 di Play-In contro Cholet. Ormai la campagna europea è passata in secondo piano negli obiettivi del Banco di Sardegna, ma potrebbe essere utile per risolvere i malesseri di una squadra alla disperata ricerca di una reazione positiva che svolti definitivamente la propria stagione.
Dinamo Banco di Sardegna Sassari – Umana Reyer Venezia 62-73
Parziali: 18-18; 10-16; 18-19; 16-20.
Progressione: 18-18; 28-34; 46-53; 62-73.
Sala Stampa
Neven Spahija, Brandon Jefferson e Piero Bucchi
Lo sfogo, dopo la gara, del presidente biancoblu Stefano Sardara su propri canali social:
Si chiude un anno complicato, partito in difficoltà (esattamente a gennaio 2023 giocavamo una partita delicatissima a Reggio Emilia con una classifica molto simile a quella attuale), proseguito togliendoci tante soddisfazioni fino a giocare le semifinali scudetto e finito con la partenza della nuova stagione dove fin da agosto abbiamo collezionato più infortuni che punti. Non siamo contenti di come è andata fino ad ora, non lo sono io per primo e non lo posso certamente essere. Sappiamo che dobbiamo ancora lavorare tanto e bene per rimetterci in carreggiata e nessuno si tirerà indietro, la società per prima, perché la Dinamo è un bene troppo importante per essere trascurato o peggio ancora non rispettato da tutti quelli chiamati a farne parte. Quindi zero proclami, zero cazzate e tutti testa bassa a lavorare per restituire ai nostri tifosi l’affetto e il calore ricevuto ancora ieri sera, con un palazzetto gremito ai limiti della capienza per sostenerci.
Le Pagelle
Dinamo Banco di Sardegna Sassari
Alessandro Cappelletti 5: perde il tocco dall’arco, dopo essere stato per quasi un mese l’unico in grado di tenere in piedi una statistica deficitaria in casa Dinamo, con uno 0/4. Ciò lo innervosisce è lo paga in regia, dove non riesce praticamente mai a dare ritmo ad un attacco troppo statico.
Kaspar Treier 5: nel primo tempo gioca un grande primo tempo in difesa, mettendo il suo corpaccione e reggendo alla grande tutti i colpi dei lunghi lagunari. Il problema è che al tiro non è serata, ovviamente da tre è la solita tassa da pagare, ma è anche sfortunato con un paio di conclusioni da sotto che escono dopo rimbalzi beffardi. Ma se anche lui chiude a zero punti, chi deve segnare? Bucchi?
Breein Tyree 5.5: parte con la solita sfrontatezza e decisione, mettendo a referto i primi punti. Alla distanza però perde d’efficacia, anche perché gli esterni della Reyer hanno trovato la chiave per disinnescarlo. Lui non lo capisce e come il resto della squadra si innervosisce ed esce con la testa dalla gara.
Filip Kruslin 4: in difesa parte anche bene, ma l’ormai consueta imprecisione al tiro, e siamo stati buoni, sta diventando un serio problema. Non è aiutato da una condizione fisica eccelsa e questo certamente gli toglie serenità al tiro, ma chiudere nuovamente con uno 0% dall’arco su cinque tentativi tutti stra-aperti, allora per la Dinamo diventa impossibile superare anche i 60 punti in una partita.
Stefano Gentile 4: gioca con la solita leadership e “cazzimma”, forse troppa, specialmente nella ripresa. Inizia a litigare con avversari e terna, prendendosi prima un tecnico sul cubo dei cambi, dato poi alla panchina, che spezza una piccola inerzia che vedeva la Dinamo in leggera rimonta; poi con un fallo antisportivo insensato a gara ormai andata.
Ousmane Diop 6: là sotto è l’unico in grado di reggere l’impatto con Tessitori, vista l’assenza ingiustificata di Gombauld. Gli ritornano in mente i flash dell’ultima serie dei quarti Scudetto, proprio contro la Reyer, e si esalta come nella passata stagione. Limitato poi dai problemi di falli, si unisce al clima di nervosismo che pervade la Dinamo nella seconda parte di gara e anche lui esce piano piano con la testa dalla gara.
Stephane Gombauld 5: giustificato dall’attacco virale avuto in settimana, non riesce a contrastare minimamente i chili di Tessitori e compagnia. Fiaccato già dal suo ingresso da una condizione fisica precaria, è costretto ad alzare bandiera bianca fin da subito.
Alfonzo McKinnie 4: i problemi di falli iniziano ad essere un serio problema da risolvere per Bucchi. Dopo pochi minuti commette due falli sciocchi e Bucchi è costretto a centellinarlo. Ciò gli toglie ritmo sia in attacco, che soprattutto in difesa, dove ci mette la stessa resistenza di uno scolapasta con l’acqua. I tifosi della Dinamo contano già i giorni per il rientro a febbraio di Bendzius: un lituano anche solo al 10% è molto meglio di questo McKinnie.
Brandon Jefferson 6.5: il nuovo arrivato mette già il suo timbro, nonostante sia arrivato in Sardegna da poche ore direttamente dagli Stati Uniti. Sulle gambe la benzina giunge a sprazzi, ma quando arriva è uno spettacolo, mettendo prima i punti che firmano l’allungo Dinamo nel primo tempo e poi quelli che ricuciono il divario nella ripresa. Alla fine va in riserva, ma la buona notizia di serata in casa Sassari è di aver trovato un giocatore con punti nelle mani, saranno 15 alla fine, in un attacco che non segna mai!
Vasilis Charalampopoulos 4: rivedere le maglie di Venezia gli riportano alla mente i mesi in cui ha vestito quella canotta e torna ad essere il fantasma della laguna del 2021. L’atletismo di Brooks e Wiltjer è insormontabile per il greco, che viene letteralmente annullato e se poi non segna neanche le triple aperte che dovrebbero essere il suo pane, buonanotte ai suonatori!
Umana Reyer Venezia
Marco Spissu 5: recuperato in extremis per i problemi alla schiena, si vede però che non è in perfette condizioni. Quando entra fatica ad imporre il proprio ritmo, anzi con lui la Reyer prende costantemente dei parziali che rischiano di compromettere l’andamento della gara. È la sua serata, l’ennesimo ritorno nella sua Sassari, ma non la onora come vorrebbe, con una virgola e un -19 di plus/minus che fotografa alla perfezione la sua serata no.
Davide Casarin 6: gara solida del gioiello del vivaio reyerino. Tolte alcune, rare, amnesie difensive, quando è chiamato in causa non tradisce, segnando anche una tripla molto pesante nel primo tempo e un bel runner accolto docilmente dalla retina.
Andrea De Nicolao 6.5: parte fin da subito con le marce alte, segnando 5 punti in fila. Poi il suo apporto offensivo cessa, ma in difesa gioca la solita grande partita, rubando palloni e subendo un paio di sfondamenti che innervosiscono gli esterni di casa.
Jordan Parks 6.5: per lunghi tratti del match si fatica a percepire la sua presenza e quando lo si fa sembra che giochi in ciabatte. Nonostante tutto in difesa c’è, senza strapazzarsi troppo. Nei minuti finali chiude la contesa con una schiacciata che zittisce un mansueto PalaSerradimigni. Sfiora la doppia doppia con 9 punti e 8 rimbalzi.
Jeff Brooks 7: l’uomo delle tante piccole cose, che si riscopre anche ottimo tiratore. Uno degli eroi del Triplete sassarese di 8 anni fa, si esalta già dalla palla a due. Una diga in difesa, nella ripresa diventa letteralmente invalicabile e in attacco forse fa anche meglio, segnando da tutte le posizioni, chiudendo con 12 punti e 6 rimbalzi.
Kyle Wiltjer 7: il 2/8 dall’arco non lo scoraggia, e continua a martellare il ferro di Sassari anche da sotto, non trovando grande resistenza dalla difesa avversaria. Quando i momenti contano la Reyer si affida a lui per muovere il proprio tabellino e l’ex Tenerife esegue alla perfezione, mettendo a referto ben 15 punti.
Barry Brown 4.5: Spissu ha le attenuanti di una scarsa condizione fisica, lui no. Completamente avulso dal match, non riesce mai a dare il suo contributo, sbagliando tanti tiri aperti e perdendo un paio di palloni da mani nei capelli. Spahija capisce il pericolo e lo lascia in panchina tutto l’ultimo quarto, prima di allora era riuscito a chiudere con un -7 di valutazione.
Rayjon Tucker 7: è il motore dell’attacco orogranata e quando si accende sono dolori per Sassari. Dall’arco non trova la serata dei sogni, con appena un canestro su cinque tentavi, ma quando decide di attaccare il ferro semina letteralmente tutti. Una forza della natura, meno decisivo di altre volte, ma questa sera non serviva.
Amedeo Tessitori 7.5: un leone per 40′, con il tutore al ginocchio e dopo tre mesi in cui sotto i tabelloni ha tirato la carretta praticamente da solo. Doppia doppia da 11 punti e 12 rimbalzi, 4 dei quali offensivi, e una prova in cui si è mangiato Gombauld e ha retto bene su Diop, dopo i disastri dell’ultima serie playoff tra Reyer e Dinamo. Certamente in casa veneziana è il più contento dell’arrivo di Mfiondu, ora potrà finalmente respirare dopo mesi di apnea. MVP del match.